[23/05/2011] News

Fukushima: la Tepco non ha seguito il manuale di emergenza per impedire le esplosioni di idrogeno

Sabato per tre ore interrotta l'iniezione di azoto nel reattore 1

Secondo quanto rivela il network televisivo Nhk «E' molto probabile che l'operatore della centrale nucleare di Fukushima Daiichi non abbia seguito le procedure per prevenire un'esplosione di idrogeno». La Nhk è entrata in possesso del manuale della Tokyo electric power company (Tepco) per il reattore numero 1, dove il 12 marzo, un giorno dopo il terremoto/tsunami, si è verificata l'esplosione di idrogeno che ha distrutto il sistema di raffreddamento del reattore e quindi fatto aumentare la pressione all'interno del containment vessel del reattore.

Il manuale Teco prevede il rilascio di aria dal contenimento del reattore quando la pressione arriva a 853 kilopascals, il doppio del limite operativo. L'operazione di depressurizzazoione atraverso lo scarico di aria è necessaria per impedire che il container vessel venga danneggiato, provocando la una successiva emissione di una grande quantità di sostanze radioattive, che è proprio quello che è successo a Fikushima Daiichi.

Secondo la Nhk, il manuale operativo del quale è entrata in possesso dimostra che «13 ore prima che avvenisse l'esplosione, la pressione all'interno del vessel era vicina al livello che richiede una operazione». Ma la Tepco non ha avviato nessuna operazione di depressurizzazione fino a 6 ore e mezzo prima che avvenisse l'esplosione di idrogeno e l'operazione è stata effettuata solo un'ora e mezza prima dell'esplosione, perché sarebbe stata ostacolata dall'alto livello di radioattività nell'area del reattore 1.

Un ex nuclear plant engineer, Masashi Goto,ha spiegato alla Nhk che «L'utility doveva rilasciare l'aria quando la pressione era salita quasi del doppio al di sopra del limite operativo. Se la company avesse fatto questo, la quantità di idrogeno fuoriuscita dal nocciolo del reattore nel containment vessel sarebbe stata più piccola, riducendo il rischio di un'esplosione». La Tepco non ha voluto fare nessun commento su questa rivelazione, ammettendo però che sta valutando le conseguenze della sua decisione di non depressurizzare subito il reattore.

Intanto l'utility ha annunciato che sabato l'iniezione di azoto all'interno del reattore 1 «Si è fermata per più di 3 ore a causa di problemi meccanici», la Tepco ha poi ripreso ad iniettare azoto nel containment vessel del reattore, proprio per evitare una nuova esplosione di idrogeno come quella del 12 marzo.

Nel pomeriggio del 21 maggio, un "liquidatore" ha scoperto che il dispositivo di iniezione di azoto, installata all'esterno dell'edificio del reattore, non stava funzionando. L'immissione di azoto (criticata da molti tecnici) è poi ripresa utilizzando attrezzature di backup. Secondo la Tepco «I dati indicano che il gas di azoto non era stata immesso nel reattore per più di 3 ore», a aggiunge che «La pressione all'interno del containment vessel è cambiata di poco e non vi è alcun aumento del rischio di un'esplosione». Anche per questo ennesimo incidente la Tepco «Sta esaminando la causa dello stop».

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