
[24/05/2011] News
La Toshiba rivede la sua politica nucleare e si lancia nel business dell’eolico
La tragedia nucleare di Fukushima Daiichi sembra essere diventata uno spartiacque della politica e probabilmente del senso comune del Giappone. Quello che era impensabile fino all'11 marzo 2011 è accaduto: un grande partito giapponese quello Socialdemocratico (Sdp), attualmente all'opposizione ma che ha avuto anche responsabilità di governo, ha detto che «Il Giappone dovrebbe rottamare tutte le centrali nucleari entro il 2020» e che il fabbisogno di energia elettrica interno «Può essere interamente coperto da fonti di energia naturale entro il 2050».
I socialdemocratici cercano evidentemente di interpretare le crescenti proteste contro il nucleare (come quella nella foto dei genitori che hanno criticato il governo per la modifica al rialzo dei limiti di sicurezza delle radiazioni per i bambini), ed hanno indicato le linee di un piano d'azione per cambiare la politica energetica dell'impero del Sol Levante. Secondo il partito «Alcuni dei 54 reattori del Giappone sono a rischio» e possono subire gravi danni da terremoti e tsunami, inoltre il Sdp viola un altro tabù nucleare giapponese, denunciando che diverse centrali nucleari «Hanno già superato la loro durata di vita di 40 anni» e chiede che tutti gli impianti nucleari vengano chiusi entro il 2020.
Secondo l'Sdp il governo del Partito democratico «Dovrebbe promuovere l'energia solare, l'energia idroelettrica ed altre fonti naturali di energia attraverso la deregolamentazione» e che questo dovrebbe servire a fare in modo che le gigantesche utility energetiche giapponesi separino la produzione e la distribuzione di energia. Lo squilibrio tra l'offerta e la domanda nel periodo di transizione potrebbe essere gestito «Con gli attuali impianti di energia termica e idraulica».
Il cambio di politica energetica per il post-Fukushima coinvolge anche colossi dell'economia mondiale come la Toshiba che ha annunciato il suo ingresso nel settore eolico: «La Toshiba Corporation entrerà nel business della produzione eolica attraverso l'acquisizione di un importante produttore sudcoreano di turbine eoliche».
Secondo fonti giapponesi la Toshiba avrebbe deciso di acquisire entro 12 mesi circa un terzo della Unison Company Unison, attraverso l'acquisto dei convertible bonds emessi dall'impresa coreana. Si tratterebbe di investimenti complessivi per circa 37 milioni di dollari.
L'ingresso della Toshiba nel business dell'energia eolica segna con tutta probabilità un cambiamento della politica energetica della multinazionale giapponese verso le energie rinnovabili. L'azienda era mani e piedi nel business della produzione di energia nucleare, che veniva considerato uno dei principali pilastri della sua strategia di crescita, e puntava a vendite per 12 miliardi di dollari entro l'anno fiscale 2015.
Il disastro nucleare di Fukushima Daiichi ha fatto saltare anche la strategia atomica (che è anche internazionale) della Toshiba che probabilmente sta alacremente lavorando a rivedere tutti i suoi obiettivi aziendali. Infatti, la Toshiba ha inoltre annunciato che sta trattando con un produttore americano di generatori di energia geotermica, «Al fine di fare una "technology alliance "».