[25/05/2011] News toscana

Centrale nucleare a Pianosa e scorie nucleari nelle miniere di Calamita?

Il Comitato referendario chiede che intervenga la Comunità del parco dell'Arcipelago Toscano

Secondo il Comitato referendario dell'isola d'Elba. «Il rischio nucleare riguarda da vicino gli elbani e tutti gli abitanti dell'Arcipelago Toscano» e ricorda che «Nei giorni scorsi i parlamentari del Pd hanno pubblicato una lista dei siti in cui potranno sorgere le centrali nucleari, nonché quello dei possibili siti del deposito nazionale delle scorie radioattive: sono belli e pronti, anche se il governo non li rende noti, e coinciderebbero con quelli individuati dal Cnen nel 1979 in un documento "segreto", ma reso noto da "L'Espresso" nell'ottobre 2002».

Il Comitato nazionale per l'energia nucleare (Cnen) è poi diventato l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea).

Il comitato elbano parte dall'interrogazione parlamentare sulla questione presentata il 12 gennaio 2010 da Ermete Realacci e sottolinea che «Il governo non ha potuto negare la validità della mappa dei siti: il sottosegretario Stefano Saglia, rispondendo all'interrogazione, ha confermato l'esistenza dell'elenco, anche se lo ha definito una "bozza preliminare"».

In quell'elenco dei possibili siti di centrali nucleari si legge: «Toscana: 14. Isola di Pianosa (Livorno); 15. la zona costiera a nord di Piombino fino a Cecina (Livorno); 16. la zona a sud di Piombino fino a Follonica (Grosseto); 17. la zona costiera di Grosseto e la zona a nord e a sud del Monte Argentario (Grosseto)».

Il Comitato sottolinea che «Inoltre nella mappa del Cnen, resa nota da l'Espresso, compare anche l'Isola Elba come candidata ad ospitare un possibile deposito nazionale delle scorie radioattive nelle miniere di Calamita, dato lo scarso rischio sismico dell'area, la lontananza da grandi centri abitati e probabilmente la vicinanza con Pianosa. Ma anche se una centrale nucleare venisse costruita sulla costa toscana, come insegna la tragedia nucleare in corso a Fukushima, in Giappone, l'impatto sulle nostre isole, sulla nostra salute e sull'economia dell'Arcipelago sarebbe tremendo».

Poi il comunicato passa ad analizzare la situazione attuale: «La cosiddetta "moratoria" nucleare del governo, invece di tranquillizzare, mette ad ulteriore rischio la sicurezza, l'ambiente e l'economia turistica delle nostre isole, visto che il ripensamento annunciato riguarderà anche i criteri "restrittivi" già adottati per scegliere i siti annunciati. Quindi, se il governo riuscirà a far "saltare" il referendum o se non si raggiungerà il quorum, per costruire in futuro nuove centrali nucleari o il deposito nazionale delle scorie atomiche si ripartirà dall'unico documento "scientifico" disponibile, il documento del Cnen/Enea che prevede la centrale nucleare a Pianosa e il deposito delle scorie a Capoliveri. Gli Elbani, i Capraiesi e i Gigliesi devono dare un segnale forte ed andare a votare tutti SI al referendum contro il nucleare, che è anche un referendum sul futuro delle nostre isole. La Regione Toscana, il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, i Comuni di Campo nell'Elba e di Portoferraio si sono già espressi contro questa sciagurata ipotesi, votando mozioni bi-partisan contro il nucleare nelle nostre isole. Il Comitato referendario dell'Isola d'Elba chiede a tutte le organizzazioni di categoria ed a tutte le associazioni dell'Arcipelago di schierarsi decisamente contro il rischio nucleare e per il SI al referendum del 12 e 13 giugno. Considerato che le due ipotesi contenute nello studio Cnen riguardano Pianosa e le miniere di Calamita, due ambienti che ricadono nel perimetro del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, chiediamo alla Comunità del Parco (Gli 8 Comuni dell'Isola d'Elba, i Comuni di Capraia, Giglio e Livorno, la Regione Toscana, le Province di Livorno e Grosseto) di dare, in occasione della convocazione del 6 giugno, quindi a soli 6 giorni dal Referendum, un segnale forte e chiaro in difesa delle isole e degli isolani, approvando un documento che respinga le  previsioni dei siti sul nostro territorio ed in tutto il Paese, invitando tutti i cittadini a fare altrettanto con la partecipazione e il SI al referendum del 12 e 13 giugno». «Siamo qui per esprimere alcune valutazioni e presentare all'Italia e agli altri paesi europei una serie di motivi di preoccupazione per il futuro del nostro paese - ha detto Najiba Ayubi, del Comitato afgano che ha organizzato le due conferenze - Sono le valutazioni e le preoccupazioni che abbiamo riassunto nei punti conclusivi della conferenza di Kabul e che riguardano il ruolo delle organizzazioni della società civile nella costruzione di una democrazia che non si limiti alla facciata. Siamo convinti che senza la partecipazione critica e attiva delle organizzazioni della società civile non possano essere effettivamente realizzati quei principi di trasparenza, responsabilità, coinvolgimento dei cittadini, rispetto di diritti umani, rispetto dei diritti delle donne, giustizia, sviluppo economico e sociale che sono le premesse indispensabili per un'autentica pace».

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