
[25/05/2011] News
E' il costo della prevenzione da destinare in particolare a interventi in paesi poveri
Il riscaldamento del sistema climatico globale è ormai un dato di fatto, come emerge dalle osservazioni dell'incremento della temperatura media globale atmosferica e oceanica, dallo scioglimento dei ghiacci polari (in particolare dell'Artico), dalla riduzione dei ghiacciai delle medie latitudini (compresa anche la copertura nevosa) e dall'innalzamento del livello medio degli oceani (vedi Annuario dati ambientali Ispra).
Del resto, altro dato di fatto sui cui più o meno tutti gli scienziati concordano, è che una gran parte del riscaldamento osservato negli ultimi decenni è attribuibile alle attività antropiche (gas climalteranti che acuiscono l'effetto serra). Non vi è dubbio che è necessario intervenire anche celermente per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici ( vedi eventi estremi che colpiscono varie aree del Pianeta) attraverso un'azione globale. «Condividiamo lo stesso Pianeta, la stessa atmosfera, gli stessi oceani, lo stesso clima multi-sfaccettato- ha sottolineato Michel Jarraud, segretario generale dell'Organizzazione meteorologica mondiale (Omm)- Ogni comunità, ogni settore socio-economico, è colpito dalla variabilità climatica e dai cambiamenti del clima, quindi in questo quadro globale, si tratta di dare la migliore informazione possibile a chi deve prendere le decisioni».
La task force di esperti riunita a Bruxelles per il Congresso meteorologico mondiale, ha ribadito che il 90% dei disastri negli ultimi decenni sono stati causati da minacce legate a meteo e clima, dai cicloni tropicali alle tempeste, fino a inondazioni e siccità. Le perdite economiche provocate da queste catastrofi, che attualmente ammontano a circa 100 miliardi l'anno, stanno crescendo rapidamente e possono condizionare il tasso di sviluppo. Del resto dare corrette informazioni sui cambiamenti climatici (obiettivo che si prefigge il Congresso dei metereologi) può fare la differenza in termini di numero di vittime.
Ad esempio in Cina, due milioni di persone sono morte nelle alluvioni del 1959, mentre nel decennio 2000-2009 la media delle vittime è scesa a 577, soprattutto grazie al monitoraggio dei fenomeni e sistemi di allerta, insieme a servizi efficienti di evacuazione. Secondo gli scienziati l'attuazione del nuovo quadro di azione globale costerebbe circa 75 milioni di dollari l'anno, di cui 72 milioni di dollari potrebbe arrivare dagli aiuti allo sviluppo, per migliorare le capacità di sviluppo stesso dei progetti nei paesi più vulnerabili ai danni degli eventi climatici. Sostegno economico indispensabile a patto di agire in un quadro nuovo, basato su un modello di sviluppo incentrato sulla sostenibilità, declinato sia nel Nord che nel Sud del Pianeta.