
[27/05/2011] News
Lotta contro la polvere radioattiva. A Kawamata contatori per le radiazioni a tutti i bambini
La Tokyo Electric Power Company (Tepco) sta cercando disperatamente di capire da dove sversi l'acqua contaminata da un impianto per lo smaltimento di scorie nucleari. Il livello dell'acqua nella struttura è sceso e l'utility è nei guai perché non sa più cosa fare dell'acqua altamente radioattiva che allaga gli edifici dei reattori e paralizza le operazioni di rimozione e smaltimento di macerie e scorie radioattive all'interno del complesso di Fukushima Daiichi.
La Tepco ieri ha sospeso il trasferimento di acqua radioattiva dal reattore 3 ed ha iniziato a controllare il livello dell'acqua nell'area dell'impianto di smaltimento. Gli ingegneri che lavorano a Fukushima si erano accorti che in 20 ore il livello dell'acqua era sceso di 4,8 centimetri, il che significa circa 57 tonnellate di acqua "sparite". Oggi l'azienda nucleare ha annunciato che la fuga di acqua radioattiva sta continuando: «Il livello dell'acqua è sceso di circa 3 centimetri alle 7,00 rispetto al livello osservato a 17,00 di giovedì».
La Tepco dice di aver ispezionato l'intero impianto di smaltimento e di aver scoperto che l'acqua contaminata si sversa «In un passaggio che conduce ad un altro edificio». L'azienda attribuisce il problema ad un errore che non consente di bloccare l'acqua, fatto prima che il trasferimento avesse inizio. Secondo l'utility «E' probabile che il livello dell'acqua nella struttura potrebbe smettere di calare», ma ha aggiunto che «Potrebbe essere necessario tappare le falle».
Un lavoro che potrebbe essere molto difficile per i "liquidatori", visto che sulla superficie dell'acqua che si disperde sono stati livelli di radioattività fino a 70 millisievert/ora. La Tepco sembra alla disperazione perché deve assolutamente evitare che l'acqua contaminata che si sta spandendo intorno al reattore 3 finisca in mare o nelle falde idriche sotterranee.
Ma i guai per la Tepco non finiscono mai: la Nuclear and industrial safety agency (Nisa) l' ha ammonita «Per lo sciatto controllo delle radiazioni» riguardo l'esposizione dei lavoratori di Fukushima Daiichi.
La Nisa ha rivelato che «Due lavoratori della Tokyo Electric Power Company sono stati esposti a tre millisievert di radiazioni, pur facendo un lavoro d'ufficio presso l'impianto per un periodo di circa 10 giorni dopo il disastro dell'11 marzo. La cifra è 3 volte il livello annuale ammissibile». Si tratta di due donne che la Tepco non aveva registrato nella lista dei lavoratori impegnati nelle operazioni connesse alle radiazioni. Secondo la Nisa, che è un'agenzia del ministero dell'industria giapponese, «L'utility dovrebbe avere reagito più velocemente al problema delle radiazioni». La Tepco è stata bacchettata «Per non aver preso d fino al 3 aprile alcuna misura per proteggere I lavoratori dall'esposizione alle radiazioni e per il rifugio anti-sismico dell'utility, nonostante gli elevati livelli di sostanze radioattive».
Ma ci sono anche le altre centrali nucleari: la Nisa ammonisce la Tepco «Per non aver adottato le misure necessarie per proteggere i lavoratori dalle radiazioni presso l'impianto di Fukushima Daini, dato che i livelli di radiazione esterni sono rimasti elevati fino al 21 marzo». L'agenzia ordina all'azienda «Di adottare provvedimenti per garantire non ci saranno altri eventi simili in futuro, tra i quali l monitoraggio regolare delle radiazioni dei suoi lavoratori».
La Tepco cerca di correre ai ripari: oggi ha annunciato che per prevenire la diffusione di polveri radioattive spruzzerà un agente anti-scattering su tutti gli edifici del complesso nucleare di Fukushima Daiichi. A partire da aprile un agente chimico indurente era stato spruzzato sul suolo e sulle macerie per evitare che vento e pioggia spargessero la polvere radioattiva. .
Le polvere radioattiva sembrano sparse soprattutto sugli edifici dei reattori e delle turbine a causa delle esplosioni di idrogeno avvenute a marzo. Il lavoro di spruzzamento dell'agente chimico indurente è iniziato oggi e si tratta di una sostanza di solito utilizzata per contenere la diffusione di particelle di amianto.
La Tepco ower Company ha dichiarato di voler utilizzare due "fire engines" per spruzzare la sostanza chimica sui muri degli edifici, ma di non poterla spruzzare su tutti i muri «Perché i detriti bloccano ancora l'accesso ad alcune aree», ma ha aggiunto che «La sostanza chimica non sarà applicata in tutte le aree, perché se arrivasse all'interno della piscina che contiene il combustibile esaurito potrebbe interferire con la circolazione dell'acqua del raffreddamento».
La prevenzione della diffusione di sostanze radioattive nell'aria e nel suolo è uno degli obiettivi principali del piano della Tepco per stabilizzare i reattori e l'azienda prevede anche di mettere delle coperture sugli edifici dei reattori.
Intanto il ministero della scienza del Giappone ha deciso di elaborare una mappa dei livelli di radiazione nei suoli della prefettura di Fukushima. All'inizio di giugno saranno raccolti campioni di terreno in oltre 2.200 siti di tutta la prefettura: l'indagine si svolgerà ogni 4 chilometri quadrati entro un raggio di 80 km dalla centrale nucleare di Fukushima Daiichi e ogni 100 km2 altrove. All'indagine parteciperanno ricercatori di 25 università e istituti di ricerca del Giappone che raccoglieranno campioni di suolo a 5 centimetri sotto la superficie e invieranno i risultati al ministero. La carta della radioattività dei suoli di Fukushima dovrebbe essere pronta entro la fine di agosto.
Il governo della prefettura di Fukushima ha annunciato di aver condotto dal 13 marzo uno screening della radioattività su più di 190.000 persone, circa un decimo della popolazione della prefettura.
Sono state utilizzate attrezzature speciali per la scansione dell'intero corpo di un individuo e la prefettura dice che molti di coloro che si sono sottoposti all'esame sono «Residenti con problemi di salute o le persone che fanno viaggi di lavoro nella Prefettura e vogliono essere controllati prima di ripartire».
A Kawamata, una città vicina alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi, sono andati oltre: la municipalità ha deciso di distribuire contatori per monitorare l'esposizione alle radiazioni agli oltre 1.500 bambini che frequentano scuole materne, day care centers, scuole elementari e medie inferiori. I bambini saranno invitati a leggere sui monitor i loro livello di esposizione alle radiazione e i dati verranno inviati una volta al mese ai laboratori per controllare il cumulo di esposizione per ognuno di loro. I dosimetri sono forniti dalla Kinki University che ha proposto di iniziare a misurare i livelli di radioattività nei cortili delle scuole. E' la prima volta che un municipio fornisce i contatori direttamente ai bambini, l'ufficio per l'istruzione della municipalità ha detto di sperare che l'iniziativa serva a tranquillizzare i genitori.