[30/05/2011] News

Cia e Coldiretti sulI'infezione dei cetrioli killer: in Italia nessun caso, evitiamo allarmismi

Le associazione dei coltivatori in merito ai casi di infezione da escherichia coli causati probabilmente da cetrioli spagnoli, rassicurano i consumatori ma sono preoccupate per l'export degli ortaggi.

«Le nostre produzioni di verdure e ortaggi sono sicure e sono facilmente identificabili dall'etichettatura d'origine che nell'ortofrutta è obbligatoria per legge- hanno dichiarato dalla Cia (Confederazione italiana agricoltori)- Finora in Italia non sono stati riscontrati casi di infezioni e i controlli sono rigorosi e funzionano. Per questo motivo vanno evitati ingiustificati allarmismi che, come è accaduto in altre vicende analoghe, hanno provocato pesanti conseguenze soprattutto per gli agricoltori. E', comunque, importante non abbassare la guardia e tenere, invece, molto alta l'attenzione, evitando pericolose psicosi. Il pericolo, infatti, è che l'intero comparto orticolo subisca effetti deleteri sia da un calo dei consumi, generato da paure infondate, che da blocchi delle importazioni che già si stanno registrando in vari paesi del Nord Europa».

La Cia infatti è preoccupata per le notizie che vengono dalla Germania che ha messo al bando i prodotti orticoli freschi e sulla stessa linea è anche la Coldiretti «La Germania è il primo mercato di sbocco delle esportazioni italiane di verdure e legumi freschi per un valore di 460 milioni nel 2010- hanno dichiarato da Coldiretti- L'Italia è il principale produttore europeo di ortofrutta fresca che esporta in tutto il mondo per un valore di 4,1 miliardi di euro, la principale voce positiva del commercio estero agroalimentare nazionale. Se all'estero le autorità europee e tedesche devono fare al più presto chiarezza per evitare che si verifichino pesanti effetti sui mercati, in Italia il consiglio della Coldiretti è quello di preferire prodotti Made in Italy che in questa stagione sono peraltro disponibili con grande varietà nel nostro Paese».

Meglio ancora è acquistare prodotti a chilometri zero, direttamente dai produttori agricoli o nei mercati degli agricoltori di Campagna Amica, che non devono percorrere lunghe distanze e subire intermediazioni che potrebbero essere responsabili delle contaminazioni che si sono verificate.

Tra l'altro secondo un'indagine Coldiretti/Swg divulgata in riferimento all'epidemia del batterio E.coli, il 91 per cento degli italiani si fida di più del cibo prodotto in Italia perché è ritenuto più fresco (25 per cento), garantito da maggiori controlli (25 per cento) ed è più sicuro perché rispetta leggi più severe (19 per cento).

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