[31/05/2011] News toscana

Le province toscane alzano la voce e propongono un nuovo assetto istituzionale

E' destinata a sollevare un polverone politico-istituzionale la proposta (suddivisa in 7 punti) per rinnovare la ‘governance' della Regione Toscana, avanzata dalle province riunite in assemblea oggi a Firenze.

«Vogliamo dare il nostro contributo concreto per un nuovo assetto istituzionale in Toscana- ha dichiarato il presidente dell'Unione delle province toscane, Andrea Pieroni- le province si mettono in gioco anche associandosi in una dimensione di area vasta per aumentare le proprie funzioni e competenze e per questo si riconoscono come unico soggetto intermedio tra i comuni e la Regione».

Quindi in base al primo punto della proposta la provincia dovrebbe essere l'unico ente intermedio ai fini di semplificare le competenze, economizzare e razionalizzare le risorse in favore di cittadini ed imprese, attribuendo all'ente provinciale tutte le competenze amministrative non riconducibili alla scala comunale.

Il secondo punto riguarda le Associazioni volontarie di Area Vasta, per la gestione di nuove competenze istituzionali riconducibili ad una scala economico- territoriale interprovinciale. Il terzo punto riguarda lo scioglimento di  tutti gli enti  e agenzie regionali a cui sono attribuite funzioni e competenze gestibili dalle province per eliminare duplicazioni di strutture e costi.

E poi altri 3 punti che riguardano tagli e annessioni di competenze all'ente provinciale: il superamento delle Comunità montane, l'attribuzione dei compiti di programmazione e pianificazione dei servizi pubblici locali e funzioni di controllo in materia di ciclo delle acque anche in forma associata (in sostanza le province propongono di sostituire gli Ato già "tagliati" dal governo), il «superamento dei consorzi di bonifica e attribuzione alle province, anche nella forma associata, di tre grandi aree vaste o comprensori di bonifica (oggi esistono circa 40 consorzi), delle funzioni di programmazione e pianificazione delle opere di difesa del suolo, sia che si tratti di nuove opere, sia della manutenzione del reticolo idraulico, facendo svolgere ai consorzi il ruolo di strumento tecnico delle province, superando cosi le attuali dispersioni di competenze, eliminando i costi degli organismi elettivi e riducendo al minimo i costi delle strutture amministrative».

La settima ed ultima proposta riguarda il coinvolgimento delle province nel processo di costituzione delle gestioni associate dei comuni sotto i 5000 abitanti, obbligatorie per legge, mediante l'istituzione di una "Conferenza provinciale dei sindaci" per coordinare e supportare i piccoli comuni.  «Le province non ci stanno a fare la parte del capro espiatorio, e lo dicono chiaro sia al Governo centrale che alla Regione Toscana-  ha ribadito il presidente della provincia di Firenze, Andrea Barducci- noi vogliamo essere parte attiva nel ripristino della filiera istituzionale venendo incontro ad esigenze di risparmio ed efficienza offerta ai cittadini».

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