
[01/06/2011] News toscana
Il Polo tecnologico in provincia di Grosseto è ormai una realtà. Due giorni fa l'amministrazione provinciale ha pubblicato in gazzetta ufficiale l'avviso per l'individuazione del gestore, sono stati investiti 5 milioni di euro per l'acquisto dei macchinari (3milioni e 800mila finanziati dalla Regione Toscana il resto dalla provincia) e l'inizio delle attività è prevista nei primi 6 mesi del 2012.
Queste le notizie fornite dal presidente della provincia Leonardo Marras nel corso di un seminario di approfondimento, promosso per illustrare al sistema locale delle imprese, le potenzialità del Polo.
«Con la realizzazione del laboratorio tecnologico diamo gambe ad un centro di competenza al quale l'amministrazione provinciale ha lavorato per molto tempo, con l'obiettivo di realizzare una struttura in grado di svolgere un ruolo di volano per le Pmi industriali presenti sul nostro territorio- ha dichiarato Marras- La progettazione dei laboratori è stata effettuata a partire da un'analisi accurata delle vocazioni produttive a più alto contenuto tecnologico per agevolare lo sviluppo di un tessuto d'impresa che in provincia di Grosseto non è particolarmente diffuso, ma che può contare su diverse aziende di eccellenza nei propri comparti di riferimento. L'obiettivo è quello di realizzare un centro di competenza che sia in grado di innalzare il livello di competitività del nostro apparato industriale, contribuendo a creare valore aggiunto e nuove opportunità di lavoro. L'innovazione di processo e di prodotto, in questo senso, è la vera scommessa che abbiamo fatto, sulla quale misurare la capacità di strutturare nuove filiere produttive» ha concluso il presidente della provincia.
Il Polo tecnologico sarà luogo di ricerca, consulenza, sperimentazione, e sviluppo al servizio delle imprese, che potranno beneficiare di professionisti altamente qualificati, in grado di fornire soluzioni tecnologiche innovative in diversi settori ritenuti strategici dalla provincia e dalla Regione (filiera delle rinnovabili, chimica, meccanica, domotica e robotica, nautica, materiali compositi; automazione ed elettromeccanica, scienza della vita).
Il Polo ospiterà otto laboratori sperimentali per la ricerca e il trasferimento della conoscenza nei seguenti settori specifici: lavorazione azoto, ossigeno, energie rinnovabili, gas refrigeranti e traccianti; metrologia superfici sculturate e verifiche di fattibilità; prove tecnologiche sui materiali (metallici, composti etc); materiali compositi e produzione di energia; prototipi, automazione, analisi ambientale e di processo; meccanica applicata; ottica, optoelettrica, micromeccanica, meccatronica; ICT. Dovrà, inoltre, prevedere un'area di incubazione per le imprese, una per i servizi di supporto al funzionamento del polo (amministrazione, marketing, centro servizi informatici) e spazi per la sperimentazione e per i brevetti. Per quanto riguarda l'ubicazione del Polo tecnologico, spetterà al gestore fornire l'area e l'immobile ma dovrà essere collocato obbligatoriamente in una delle zone individuate dal Pasl provinciale: Madonnino (comuni di Grosseto e Roccastrada), Santa Rita- Orcia (Comuni di Casteldelpiano Cinigiano); Le Topaie (Comune di Orbetello) o Area del Casone (Comune di Scarlino).
Il gestore che potrà essere un impresa individuale, un consorzio, una società commerciale o una cooperativa, dovrà presentare, insieme all'offerta, il Piano industriale, economico finanziario e di marketing sull'attività del laboratorio, e dovrà dimostrare di aver fatturato, nell'ultimo triennio, almeno un milione di euro nei settori produttivi interessati dal laboratorio tecnologico. «Da sottolineare l'originalità del modello gestionale scelto - ha aggiunto l'assessore provinciale allo Sviluppo economico Gianfranco Chelini - in cui la responsabilità economica della gestione ricade solo sul privato e non sul pubblico come avviene invece nelle società miste pubblico-private. Il pubblico concentra l'intervento economico sull'acquisto delle attrezzature e svolge attività di indirizzo e controllo, non di gestione. Il resto dell'investimento è a carico del gestore che quindi avrà un forte interesse al buon funzionamento del Polo. Un'organizzazione snella, che non prevede la moltiplicazione dei livelli decisionali e consente di abbattere i costi».