[01/06/2011] News
La tragedia nucleare di Fukushima non ha minimamente scosso l'Arabia Saudita, d'altronde una monarchia assoluta non ha a che fare con fastidiose elezioni come quelle tedesche (di verde la monarchia waabita ha solo la bandiera), né con ancor più fastidiosi referendum come quello che il nostro governo fino alla fine ha cercato di far fallire. Oggi l'Arabia Saudita petrolifera ha annunciato, andando contro corrente rispetto al resto del mondo, che entro il 2030 costruirà 16 reattori nucleari sul suo territorio.
Secondo i media arabi «Il costo totale del programma oltrepasserà i 100 miliardi di dollari».
Abdel Ghani Malibari, responsabile per la cooperazione scientifica al Centro saudita di ricerche nucleari, ha annunciato che «I due primi reattori saranno messi in funzione nel Regno entro 10 anni. In seguito, due reattori entreranno in servizio ogni anno. Il prezzo approssimativo di un reattore raggiunge circa i 7 miliardi di dollari».
Malibari ha anche spiegato che «nel corso dei prossimi 10 anni, il consumo di elettricità nel Regno aumenterà dal 7 all'8%. Una volta messe in servizio, le centrali nucleari copriranno circa il 20% dei bisogni del Paese». Insomma i petrodollari finiranno nel nucleare invece che sfruttare il sole e il vento abbondantissimi in Arabia Saudita.
L'annuncio rischia di terremotare il Golfo Persico/Arabico ed ha una chiara connotazione anti-iraniana, anche perché a marzo l'Arabia Saudita era stata sospettata di voler acquisire la bomba atomica..
Probabilmente i sauditi si rivolgeranno agli stessi fornitori degli Emirati arabi uniti che hanno già deciso di costruire 4 reattori nucleari made in Corea, per un totale di 20,4 miliardi di dollari.
Ma il "soccorso" islamico è stato preso come una boccata di ossigeno da tutta la lobby nucleare internazionale prostrata dopo Fukushima.
I soliti francesi si erano già proposti con offerte di nucleare chiavi in mano e non a caso i media russi hanno immediatamente rilanciato la notizia con grande evidenza.
La nuclear free zone del Medio Oriente si rivela l'ennesimo sogno proprio mentre l'intera area brucia tra rivolte e repressione.