[03/06/2011] News toscana

I Consorzi di bonifica "tagliati" replicano alla proposta delle province

Uno dei sette punti proposti dalle province toscane che andrebbero a delineare un nuovo assetto di governance nella nostra Regione, riguarda il superamento dei Consorzi di Bonifica, le cui funzioni sarebbe attribuite alle nuove "super-province". La motivazione addotta è quella di riunificare le competenze, ridurre i costi degli organismi elettivi e delle strutture amministrative.

Ovviamente non è mancata la replica dell'Unione regionale dei Consorzi di Bonifica e Irrigazione della Toscana (Urbat). «Va detto con nettezza che il costo degli amministratori rappresenta lo 0,50% del bilancio dei Consorzi, in quanto solamente il presidente riceve un'indennità pari a un sindaco di 10.000 abitanti (e il vicepresidente pari al 25% del presidente), mentre tutti i componenti dei consigli sono volontari- ha sottolineato Fortunato Angelini, presidente dell'Urbat- La richiesta di superare gli organi elettivi dei Consorzi e di ridurre gli apparati amministrativi è dunque quanto mai anomala, anche perché le province sono l'organo di controllo sugli atti amministrativi dei Consorzi di bonifica e non hanno mai sollevato rilievi in tal senso».

«Per quanto riguarda gli impiegati amministrativi, l'attuale organico dei 13 Consorzi di Bonifica (e non "circa 40" come riportato nel documento dalle province) è di 450 dipendenti, molto meno di una sola amministrazione provinciale. Siamo sconcertati dalle affermazioni contenute nel documento, sui costi e sulle dispersioni di competenze».

Le province vorrebbero "salvare" solo le componenti tecniche dei Consorzi che rappresenterebbero il braccio operativo delle amministrazioni provinciali in tema di difesa del suolo. I Consorzi non ci stanno e propongono essi stessi modifiche ma nel merito delle funzioni e priorità da affrontare.

«Come Consorzi vogliamo parlare di sicurezza idrogeologica, di stabilità e monitoraggio dei movimenti franosi, d'innovazione tecnologica, di cosa fare per gestire al meglio gli effetti dei cambiamenti climatici in corso, di innovazione e modernità della bonifica- ha ripreso il presidente di Urbat- Chiediamo una riforma che persegua questi obbiettivi, puntando a procedure snelle, innovazione, trasparenza, chiarezza nelle competenze, semplificazione e risorse finanziarie adeguate» ha concluso Angelini.

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