
[06/06/2011] News toscana
Il presidente della regione Toscana Enrico Rossi (Nella foto), sulle pagine del quotidiano "la Repubblica" di oggi, torna sul referendum del 12 e 13 giugno (voterà 4 sì), considerandolo strumento di spinta verso il cambiamento. In particolare sull'acqua, Rossi ripete la proposta accennata qualche giorno fa insieme alla Legacoop di "creare comunità di utenti che investano i loro risparmi nel servizio idrico" (con rendita sicura), cioè invita a "sperimentare una via mai percorsa finora e fare una scelta forte a favore dell'acqua pubblica».
Rossi porta anche qualche numero come del resto ha fatto il Comitato referendario "2 Sì per l'acqua bene comune" nel documento tecnico in cui spiega come si possano reperire circa 2 miliardi di euro l'anno con il mix fiscalità generale, finanza pubblica e tariffa.
Tutte queste proposte sono di assoluto interesse, ma greenreport continua a ribadire che fondamentale sarà vedere quale sarà l'esito dell'appuntamento referendario, capire cioè quanto e come si esprimeranno i cittadini.
Se (superato il quorum) vincerà il Sì, a quel punto saremo in presenza di un segnale di cui, volente o nolente, dovranno tenere conto le istituzioni e la politica tutta. Per l'acqua sarà necessario andare ad elaborare una nuova normativa che contempli in qualche modo anche la possibilità dei cittadini utenti di entrare nelle società di gestione come del resto cita l'art. 43 della Costituzione.
La Toscana che comunque entro luglio dovrà legiferare sui servizi pubblici locali (e quindi sull'acqua), in base a quanto riporta il presidente è intenzionata ad intraprendere la strada di modelli finanziari innovativi che potrebbero garantire le risorse per il servizio idrico mantenendo interamente pubbliche le gestioni.
Capiremo in seguito i dettagli tecnici della proposta che sarà tanto più consistente politicamente quanto saranno numerosi i sì che usciranno dalle urne.
Rossi però nei temi referendari vede anche altro «un'occasione importante per dare alla sinistra profilo e identità forti». Acqua, nucleare e giustizia sono temi importanti su cui porre le basi di un'alternativa di governo, ma come rileva lo stesso presidente, il partito di maggioranza, il Pd, "rivitaminizzato" dall'ultima tornata elettorale amministrativa, non trova una linea comune al di là di quelle che sono le indicazioni ufficiali di voto.
Rossi invita il suo partito a rivedere in modo critico le decisioni prese e puntare su un modello di sviluppo alternativo, appunto differenziato da quanto sostenuto e portato avanti dal centrodestra in questi anni, e considerare le proposte che vengono dal basso. I temi referendari (nel merito) sono trasversali e riguardano il futuro di tutti i cittadini di destra e sinistra (seconda un vecchio schema di suddivisione), ma la politica li ha fatti propri in modi differenti e questo non può essere nascosto. Ancor più delle scelte amministrative effettuate recentemente in importanti città, vedremo se è pronta un'alternativa al modello proposto da Berlusconi e quanti sono disposti a sottoscriverla.