[09/06/2011] News

Fukushima: stronzio-90 anche fuori dall'area di esclusione della centrale nucleare

A Fukushima mancano i medici esperti di radiazioni

La ricerca condotta da fine marzo a metà maggio dal ministero della scienza giapponese in ha rilevato la presenza di sostanze radioattive in 11 siti in 10 municipalità e lo stronzio-90 sarebbe presente in tutti gli 11 punti. Lo stronzio-90 è prodotto dalla fissione dell'uranio nelle barre di combustibile dei reattori.

A Namie Town sono stati registrati 250 becquerel per chilogrammo di suolo, mentre nel villaggio di Iitate il livello di stronzio-90 raggiunge i 120 becquerel/kg, negli altri siti i dati sono tra i 2 e i 18 becquerel.

Lo stronzio ha un'emivita relativamente lunga, 29 anni, e come dicono oggi gli stessi media giapponesi, «La sostanza radioattiva se inalata presenta un rischio di accumulo nelle ossa, perché le sue proprietà sono simili a quelle di calcio. Se questo accade, potrebbe causare il cancro».
Secondo il ministero, dalla ricerca emerge che «Lo stronzio è stato rilevato anche nella città di Fukushima a circa 60 chilometri dall'u impianto, suggerendo una contaminazione diffusa». A causa dei venti prevalenti, dosi superiori di stronzio e di altre sostanze radioattive sarebbero state diffuse a nord-ovest dalla centrale nucleare di Fukushima.

Anche se la Nuclear safety commission del Giappone, tanto per tranquillizzare, dice che «Le dosi rilevate di stronzio sono state minime, rispetto a quelle del cesio presenti nella regione» e che «La sostanza non costituisce alcuna minaccia immediata della salute».

Osamu Saito, un medico esperto di radiazioni di un ospedale della città di Fukushima non è molto d'accordo ed oggi in un'intervista al network televisivo Nhk ha spiegato che «Anche se solo piccole quantità di stronzio-90 sono state rilevate dalla ricerca, questo pone ancora un alto rischio per la salute, perché può accumularsi nelle ossa», per questo Saito ha sollecitato oil governo giapponese ad «Aumentare i punti di osservazione in tutta la prefettura, al fine di contribuire ad alleviare l'ansia nell'opinione pubblica».

Il governo centrale ha risposto che sta prendendo in considerazione il prelievo di campioni di terreno in altre località in una prossima campagna di ricerca.

Oggi la Fukushima medical university ha annunciato il prossimo avvio di stage per giovani medici che vogliono lavorare nelle aree colpite dal terremoto e da formare per le radio-terapie. La Nhk spiega che «La mossa è parte degli sforzi per affrontare la carenza acuta di medici nella prefettura a seguito della crisi nucleare nella centrale elettrica di Fukushima Daiichi».

L'Ordine dei medici della prefettura di Fukushima, dice che «Molti medici hanno lasciato per andare a lavorare altrove dopo aver perso i loro posti di lavoro a seguito del terremoto dell'11 marzo e della conseguente crisi nucleare». Il nuovo sistema di formazione accelerata riguarda giovani medici che hanno praticato dai 3 ai 5 anni e che dovrebbero lavorare in 7 ospedali di Fukushima per un massimo di 2 mesi, frequentando lezioni di radio-terapia presso l'università.

I giovani dottori si occuperanno di fornire servizi medici ai residenti della zona di esclusione dopo le visite temporanee alle loro case e dovrebbero inoltre fornire consulenza alle persone preoccupate dell'impatto delle rasdiazioni emesse dalla centrale nucleare.

Koji Otani, un professore dell'università di Fukushima, cerca di tamponare la fuga di medici e ricercatori dalla prefettura sottolineando che «I funzionari e i medici delle zone colpite sono obbligati a contribuire allo sviluppo della medicina in caso di emergenze, condividendo le loro esperienze del disastro con i giovani medici. Tali sforzi contribuiranno anche a migliorare gli ospedali della prefettura, ora concentrati sul trattamento dei sopravvissuti al terremoto. L'università prevede di iniziare ad accettare le domande entro la fine di questo mese, con l'obiettivo di selezionare circa 100 medici all'anno».

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