[09/06/2011] News

Lo Stato deve tutelare gli habitat delle specie protette

Gli Stati membri devono adottare le opportune misure per evitare nelle zone speciali di conservazione il degrado degli habitat naturali e delle specie protette. Lo ricorda la Corte di giustizia europea che con sentenza di oggi condanna la Francia per non aver adottato provvedimenti nel 2008 sufficienti a tutelare il criceto comune in Alsazia. E dunque per non avere rispettato gli obblighi della direttiva habitat.

La Commissione europea che ricorre alla Corte, contesta alla Francia il fatto di non aver tutelato il criceto comune in Alsazia (Francia) - unica regione in cui esso è presente - minacciato di completa sparizione a breve termine a causa di pratiche agricole sfavorevoli e dello sviluppo urbanistico, che perturbano i siti di riproduzione e di riposo.

Dal fascicolo, infatti, risulta che tra il 2001 e il 2007 il numero di tane del criceto comune (laddove una tana rappresenta un animale) nelle "zone cruciali" è passato da 1160 a meno di 180, quando invece la soglia minima di popolazione vitale di tale specie è di 1500 individui ripartiti su un'area unitaria di terreni favorevoli di 600 ettari.

Per quanto riguarda le pratiche agricole, la Francia ammette che lo sviluppo della coltivazione del mais è stato deleterio per il criceto comune e che siffatto sviluppo non è stato del tutto arrestato in Alsazia. Però, per far fronte a tale situazione sono state create tre zone d'azione prioritaria (Zap) con lo scopo di ottenere una popolazione vitale di 1200 - 1 500 esemplari per zona. Infatti, nelle Zap sono stati abbandonati tutti i cambiamenti di destinazione dei terreni diversi da quelli connessi all'agricoltura (dunque divieto di qualsiasi nuova urbanizzazione) ed è stato prefissato un obiettivo pari al 22 % di colture favorevoli al criceto comune (vale a dire il 2 % di erba medica e il 20 % di cereali a paglia).

Ma tali misure agroambientali pur essendo idonee a orientare le pratiche agricole in senso favorevole a tale specie - in particolare mediante un sostegno finanziario fornito agli agricoltori al fine di privilegiare la coltivazione dell'erba medica e dei cereali invernali - non sono state sufficienti per raggiungere l'obiettivo del 22 % in tutte e tre le Zap (solo in una l'obiettivo è stato raggiunto).

Così nel settembre 2009 le autorità francesi hanno proposto una modifica dei confini delle Zap, per ricomprendervi i settori situati in prossimità delle stesse che ospitavano criceti. E ha comunicato alla Commissione europea che la dinamica d'adeguamento delle pratiche agricole nell' "area di rioccupazione" - pari, ad avviso della Francia, al 49% dei terreni favorevoli alla specie - sarebbe stata estesa e ampliata. Tutto ciò mediante l'attuazione di provvedimenti agroambientali a livello territoriale volti a ottenere, nel corso del 2011 il 22 % di colture favorevoli a tale specie.

 

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