[10/06/2011] News toscana

Geotermia, Rubbia: «In Toscana potenzialità straordinaria sfruttata in modo parziale»

«L´Italia ha una potenzialità straordinaria nella zona compresa tra Toscana, Lazio e Campania, e la sfrutta in maniera molto parziale: si può fare di più a prezzi molto convenienti. Solo dal potenziale geotermico compreso in quest´area si può ottenere l´energia fornita dalle 4 centrali nucleari previste come primo step del piano nucleare. Subito e senza rischi». Parole e musica di Carlo Rubbia, premio Nobel per la fisica nel 1984, nell'intervista rilascia a La Repubblica.

L'inventore del progetto pilota per il solare termodinamico ha fatto queste affermazioni in riferimento al prossimo referendum sul nucleare, opzione energetica che da sempre lui osteggia. Chiara la spiegazione: passare dalle fonti fossili a quelle rinnovabili prevede una fase transitoria. In questa fase vanno ridotte sempre più le fonti fossili in particolare carbone e petrolio a favore del gas e acceleratore forsennato sulle rinnovabili tutte. Lo impone anche il progressivo e da noi auspicato da sempre abbandono del nucleare. Prospettive di 15-20 anni per le rinnovabili a patto che, come detto, si utilizzino tutte sempre - questo è chiaro - secondo il criterio direttore della sostenibilità. Che non può essere, sia chiaro, l'opzione zero, specialmente per la geotermia. Questa va sicuramente ambientalizzata nel migliore dei modi; controllata; monitorata, tutto quello che si vuole, ma il suo apporto è fondamentale.

Non solo - come appunto di Rubbia - per la Toscana, ma per l'Italia intera. Il nostro paese non ha molte altre frecce nel suo arco. Come si legge dalle cronache dei quotidiani locali e non solo l'opposizione è forte anche contro l'eolico e pure il fotovoltaico. Per non parlare dell'idroelettrico. Ed è meglio tacere pure sulle biomasse. Ma purtroppo questo non solo è normale in una democrazia, ma pure accentuato da una classe dirigente troppo spesso incapace, che quando agisce lo fa in modo troppo spesso discutibile (e anche perseguibile penalmente in alcuni casi eclatanti...), e non sa prendere decisioni avendo poi il coraggio di portarle fino in fondo. Last but not list forse ancora non sono chiare un paio di questioni: le rinnovabili sono queste, prendere o lasciare; l'impatto zero non esiste.

Quindi è giusto che democraticamente si discuta quale sia la loro migliore collocazione, ma avendo ben chiaro l'orizzonte che è quello di uscire dalle fonti fossili sapendo che osteggiando troppo le varie opzioni, si finisce col giustificare persino i nuclearisti, scordandosi che la geotermia, per esempio, la si può "controllare", mentre il nucleare no. Su questo bisogna riflettere, perché diversamente anche battaglie fondamentali come il referendum contro l'atomo, rischiano di non risolvere alcunché.

I referendum del 12 e 13 giugno, infatti, sono l'occasione per riavviare il dibattito sulle risorse naturali e sul loro uso più sostenibile (ed efficiente) possibile, un'occasione da non perdere per dare all'Italia un piano energetico nazionale vero che basandosi su un mix di fonti rinnovabili ci consenta di uscire dalla pericolosa tanaglia delle energie fossili e del nucleare, le due energie più pericolose per l'ambiente e la salute umana.

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