
[15/06/2011] News
Dopo la bocciatura del nucleare uscita dalla urne referendarie, hanno ripreso vigore (anche in borsa) le aziende che si occupano di fonti rinnovabili. Sulle energie alternative si deve scommettere (oltre che sulla riduzione dei consumi) e avanzare un piano energetico di medio periodo come ha fatto la Germania.
Intanto bisogna gestire il quotidiano e il periodo di transizione. Secondo l'amministratore delegato di Eni Paolo Scaroni (nella foto) non si potrà prescindere dal gas: «E' necessario fare in modo che il gas ci sia, costi il meno possibile e ci arrivi con quella sicurezza di approvvigionamento essenziale per un bene così importante per la nostra vita come l'energia». Intanto il 2011 segnerà un nuovo record storico per la bolletta energetica italiana. Secondo le stime dell'Unione petrolifera, la fattura complessiva supererà i 63 miliardi di euro (contro i 53,9 miliardi del 2010), mentre la sola bolletta petrolifera salirà da 28,5 miliardi a circa 36 miliardi di euro, registrando anche in questo caso un massimo assoluto dovuto all'aumento del prezzo del greggio.
In base a questi dati e dopo l'esito referendario, per il presidente dell'Unione petrolifera Pasquale De Vita è necessario sviluppare le rinnovabili e rendere i combustibili fossili eco-compatibili. «Considerando l'aumento della domanda energetica a livello globale sarà importante continuare e impegnarsi ancora di più nella ricerca tecnologica per rendere le fonti tradizionali (carbone, petrolio e gas) più eco-compatibili, sviluppando ulteriormente la tecnologia Ccs (Carbone capture and storage) che nel 2020 potrà essere applicata a livello industriale. Questa rappresenta la tecnologia chiave per rendere più sostenibile l'impiego delle fonti fossili. Si stanno portando avanti nel mondo diversi progetti sperimentali, anche in Italia, con investimenti pubblici stimati in oltre 35 miliardi di dollari».
Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, De Vita non le "promuove" completamente nel breve periodo, ma rispetto a qualche tempo fa si registrano delle aperture inaspettate. «Analizzando il loro potenziale sviluppo, alla luce dei brillanti risultati ottenuti dall'eolico e dal solare, ci si accorge infatti che l'idea di sostituire completamente le fonti fossili è altamente improbabile o almeno poco realisticamente fattibile nel breve-medio termine». Si tratta di intendersi su cosa vuol dire medio termine. Secondo il piano tedesco il 2050 è una data possibile affinché le rinnovabili diventino determinanti per l'approvvigionamento energetico del Paese. Ma è necessario muoversi da subito.