
[16/06/2011] News
A Mauritius, l'isola-Stato di 1.860 km2, spersa nell'Oceano indiano al largo delle coste africane, ci sono più di 200.000 cani randagi, più o meno 1 ogni 6 abitanti umani. Fortunatamente il governo dell'isola sembra non aver scelto la strada degli abbattimenti di massa ed indiscriminati attuata in molte città continentali africane e va avanti con il suo progetto di sensibilizzazione della popolazione contro la proliferazione dei cani (e dei gatti) randagi e sull'importazione di cani di razza.
Il 14 giugno il ministro dell'agroindustria di Mauritius, Satish Faugoo, ha annunciato durante una conferenza stampa l'adozione del Dog Control Bill ed ha anche presentato la nuova campagna di sensibilizzazione nazionale, cosi come chiesto dal Consiglio dei ministri del 3 giugno.
Il ministero dell'agroindustria si avvarrà dell'aiuto della Mauritius society for the prevention to cruelty to animals (Mspca), un'associazione che, più nel simbolo che nella pratica, ricorda la nostra Enpa e che ha comunque pochi esempi simili negli altri Paesi africani, dove i diritti degli animali e il benessere di quelli domestici sembrano cose da ricchi occidentali o, appunto, per la democratica e "benestante" Mauritius che vive di turismo e non si può permettere di dare un'immagine "crudele" di sé stessa ma che deve anche impedire che i branchi di cani randagi impauriscano i turisti. Inoltre molti cani randagi vengono trovati morti sulle spiagge e lungo le strade, dove sono investiti dalle auto e provocano incidenti.
A partir dal 17 giugno, il ministero, in collaborazione con la Mspca, renderà noti una serie di programmi di intervento che fanno parte della campagna nazionale che durerà fino al 31 luglio e costerà 2,7 milioni di rupie di Mauritius. Si inizierà con l'affissione in diverse regioni dell'isola e nell'arcipelago di Rodriguez, di manifesti in morisyen, la lingua creola di Mauritius, con slogan come « Lichien errants gat limaz nu pays », o «lichien errants li ene nuisance pou nou lentouraz ».
Il ministro Satish Faugoo ha spiegato che quello dei cani randagi «E' un problema nazionale. Non rendono alcun servizio al Paese, né alla società ed ancor meno all'ambiente. Al contrario, rappresentano un rischio per la popolazione e soprattutto per i turisti. Ad oggi più di 200 000 cani randagi sono stati censiti in tutto il Paese. Questo è un problema creato dalla società ed è questa che deve trovare una soluzione».
Il presidente della Mspca, Shashi Shanto, ha spiegato che «Questa campagna non si è fissata come obiettivo unicamente la raccolta dei cani. Noi vogliamo sensibilizzare particolarmente la popolazione sulla proliferazione dei cani randagi. Per questo, vogliamo attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sulle numerose possibilità, quali l'eutanasia o la sterilizzazione. L'obiettivo di questa campagna è quello di ottenere un controllo sui cani e gatti randagi a Mauritius, in vista di creare un ambiente sano per i mauriziani».
Secondo Rashid Lotun, ispettore capo della Mspca «La società non può più contentarsi di catturare i cani randagi ed ucciderli. Dobbiamo anche controllare la riproduzione di questi animali attraverso la sterilizzazione, per un migliore controllo della popolazione canina nell'Isola»
A Mauritius ci sarebbero più cani maschi che femmine e Lotun fa notare che «Non sterilizzare i maschi non diminuirà per nulla la popolazione canina perché troveranno sempre abbastanza femmine da fecondare», secondo lui a Mauritius in realtà ci sarebbero 250.000 cani e solo il 4% sarebbe sterilizzato», in totale i cani registrati sarebbero 20.000.
La campagna di sterilizzazione è già iniziata con il porta a porta in alcune località pilota, per sensibilizzare gli abitanti sulla necessità di sterilizzare i cani e per assicurarli che l'operazione verrà fatta gratuitamente.