[16/06/2011] News

Anche la Cia al G120 degli agricoltori a Parigi: "Serve un piano per sicurezza alimentare e sviluppo sostenibile"

E' in corso a Parigi, presso la sede dell'Ocse, la Conferenza degli agricoltori del "G120", promossa su iniziativa della Fnsea (l'associazione degli agricoltori francesi) e dei giovani produttori agricoli transalpini, a cui è intervenuto anche il presidente francese Nicolas Sarkozy.

All'importante appuntamento è presente anche il presidente della Cia, la Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi. «Più agricoltura per sfamare il mondo e un fermo impegno per contrastare le speculazioni sulle materie prime agricole, che sono una vergogna, una vera immoralità - ha dichiarato Politi - Per questo motivo ribadiamo con forza l'esigenza di strategie che permettano di valorizzare l'agricoltura e il suo apporto alla lotta alla malnutrizione e alla povertà. Siamo d'accordo, quindi, con quanto affermato dal presidente Nicolas Sarkozy per il quale è urgente rimettere l'agricoltura al primo piano delle politiche». E siamo d'accordo anche noi ma è necessario specificare quale agricoltura va sostenuta: non certo quella intensiva, che impiega fertilizzanti e fitofarmaci in gran quantità e che spreca risorse primarie come l'acqua.

«L'instabilità dei prezzi, associata al tendenziale aumento della domanda ed alle speculazioni finanziarie legate al commercio delle materie prime agricole, dovrebbe essere pressante monito per i governi perché si recuperi l'importanza strategica dell'agricoltura - ha continuato il presidente Cia - Tutti i Paesi debbono impegnarsi innanzitutto per difendere la lor o superficie agraria destinandola alla produzione di alimenti e ad incrementare la produttività». Tra pochi giorni (22-23 giugno) si riuniranno i ministri dell'agricoltura del "G20" e uno dei temi che saranno affrontati (trattato anche nell'incontro di Parigi) è quello dell'integrazione della sfida climatica con la richiesta di un aumento della produzione agricola.

«Per la Cia è, infatti, indispensabile un piano di azione globale per aumentare la produzione agricola in maniera ambientalmente sostenibile, economicamente praticabile e socialmente responsabile. Le politiche agricole non devono più trascurare il ruolo degli agricoltori, specialmente dei piccoli agricoltori. Devono far sì che la sicurezza alimentare e lo sviluppo sostenibile divengano realtà. I paesi ricchi - conclude Politi - dovrebbero avere la responsabilità morale di ridurre il loro peso sul mercato d'importazione delle materie prime agricole dai paesi in sviluppo, sia per non contrapporsi, grazie al maggiore potere d'acquisto, alla domanda interna dei paesi produttori, sia per non mettere a repentaglio le produzioni agricole nazionali. Ecco perché l'Unione europea dovrà porre al centro della nuova Pac l'obiettivo della sicurezza alimentare».

Per la Cia considerando che nel 2050 la popolazione mondiale sarà di 9 miliardi di persone, è necessario aumentare gli investimenti per incrementare la produttività agricola nei paesi in via di sviluppo, individuare una strategia comune per limitare il drammatico impatto delle crisi alimentari, dare priorità alla disponibilità e all'uso efficiente dell'acqua, adattare l'agricoltura ai mutamenti climatici e tutelare i redditi degli agricoltori.

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