
[16/06/2011] News
Il principe del Galles, Carlo d'Inghilterra, l'eterno erede al trono britannico, ha invitato i leader del business australiano a garantire che non permetteranno ai negazionisti climatici di intralciare ulteriormente l'azione necessaria per affrontare i pericoli del global warming.
Il principe Carlo, figlio della regina Elisabetta che è il Capo di Stato dell'Australia si è rivolto via video per 10 minuti al dodicesimo National business leaders forum dell'Australia sullo sviluppo sostenibile in corso a Canberra ed ha spiegato che «tutti i dati dimostrano che stiamo vivendo in un mondo sempre più instabile. Eppure noi continuiamo a fare test per la sua distruzione e a consentire ai negazionisti del cambiamento climatico indotto dall'uomo di impedire che vangano adottate azioni vitali".
"Il mondo - ha proseguito Carlo d'Inghilterra - deve agire oggi per evitare o almeno attenuare le catastrofi di domani. E' possibile creare ricchezza e posti di lavoro ed allo stesso tempo salvaguardare l'ambiente naturale. Le molte grandi sfide che abbiamo di fronte, se ci sforiamo di diventare realmente sostenibili, possono essere infatti trasformate in opportunità. E' sempre più evidente che il comportamento responsabile delle imprese è stata in realtà solo interesse personale illuminato. Una società che opera ai più elevati standard, una società che si preoccupa per la sua gente, i suoi fornitori, i suoi clienti, la sua comunità locale e del la sostenibilità dell'ambiente naturale, nel lungo termine è una società più redditizia e sostenibile».
Le parole di Sua altezza reale davanti ad una platea costituita dai pezzi grossi di imprese come National Australia Bank, Westpac, Commonwealth Bank, Woodside, Fortescue Metals Group, Iag Insurance, Lend Lease, Virgin Australia e Telstra sono state musica per le orecchie del primo ministro laburista Julia Gillard, intervenuta più tardi al National business leaders forum, visto che in parlamento ha a che fare con l'irriducibile ostruzionismo eco-scettico dell'opposizione conservatrice liberaldemocratica, che spesso prende sostanziosi finanziamenti (e ordini) da qualcuno dei leader del capitalismo australiano che hanno cortesemente applaudito il Principe di Galles.