
[17/06/2011] News
A caldo, la cosa che mi sembrava più giusta attribuire ai cittadini italiani che avevano trionfato ai referendum era, riguardo al nucleare, la nota storiella del cavaliere nero (vedi video youtube). Una seconda bella vittoria, anche se la prima, come ogni prima, resta ineguagliabile. Bloccò Montalto all'80% dei lavori - e chi l'avrebbe mai potuto credere! - procurando per anni la garbata meraviglia di quei pochi passeggeri che, al passaggio del treno nei pressi della centrale, vedevano uno strano individuo abbandonarsi a goffe danze rituali tipo pellerossa.
Che gli italiani si stessero disintorpidendo dal maligno inacantesimo che ha affascinato la maggior parte di loro per oltre quindici anni si poteva cominciare a leggere dalla vittoria di Vecchioni al Festival di Sanremo. E quando mai un cantante di sinistra con una canzone in qualche modo di sinistra (che se mal non ricordo parlava proprio di "risveglio") avrebbe potuto vincere, che cosa era successo!? E poi, la manifestazione delle donne "se non ora quando" a febbraio. E poi, i giovani senza lavoro che cominciano a arrabbiarsi. E poi, girando come una trottola per l'Italia ho visto un'Italia che non è per fortuna omologabile ai talk show o ai reality TV, ma gente vera disposta a farsi rompere le scatole per capire e informare gli altri, gente generosa.. il dubbio era se poteva diventare maggioranza, perché anche dopo Fukushima era ugualmente dura.
Continuo a ritenere che, al di là di tutto il gran parlare di sociologi e opinion maker 60enni in vena di giovanilismo sulle nuove forme di comunicazione, sms e soprattutto internet e social network e creatività dei giovani, senza il disastro giapponese sarebbe stato assai difficile raggiungere il quorum. Conosco i miei studenti, ho "navigato" parecchio in internet, su FB e sugli altri network e ho sempre visto cose interessanti affogate in una marea di.. scempiaggini. Chi è in grado di selezionare? Non voglio davvero sottovalutare, ma non era solo in questo modo che si poteva pareggiare la mostruosa dissimetria informativa, i TG e i grandi giornali a non dire un accidente, se non dopo il vento nuovo che si è levato con i ballottaggi, inondati prima dalle vergognose stupidaggini dei Veronesi, Conti, Chicco Testa e compagnia mentente.
Devo ammettere che oltre alla splendida iniziativa di Greenpeace, lo striscione calato sullo stadio di Inter - Palermo e visto da 8 milioni di spettatori, che è stata la vera comunicazione di massa per notificare che esistevano i referendum, un ruolo decisivo l'ha svolto l'ultimo Anno Zero di Santoro. Penso che Santoro abbia mostrato della comunicazione una concezione non troppo dissimile da quella di Berlusconi: convincere il popolo bue, vendergli un "prodotto", essere lui il demiurgo che attraverso il suo spettacolo opera la convinzione. Nel suo caso a colpi di Celentano. Del resto è l'arma migliore, combattere l'avversario sul suo stesso terreno, magari buttandola "in caciara" ai danni di un'informazione vera, ma evocando, con successo, nomi, immagini e battute di personaggi popolari che orientano o commuovono. Con il che, il sussiegoso "ambientalismo scientifico" va a farsi benedire, probabilmente non rimpianto, ma si apre, anzi è già aperto da tempo, un grosso problema che insisterà sul futuro: il divorzio sempre più marcato tra gli oggetti, le tecnologie e i saperi di cui siamo soltanto "utilizzatori finali" e un qualche livello di consapevolezza della loro origine, del loro modus operandi, una cultura scientifica - sia pure elementare - che fornisca il contesto del loro impiego sociale.
Per questo penso che la nostra vittoria sia stata sostanzialmente una vittoria politica, in senso lato, degli italiani. Un'insofferenza crescente verso quelle che apparivano sempre più, finalmente, menzogne o trucchi avanzati dal governo, dagli uomini del "potere". Da questo punto di vista Fukushima ha pesato due volte: oltre che per la grande paura indotta (proprio a ridosso del referendum, nell'87 fu un anno dopo Cernobyl), per l'insopportabilità ingenerata in tanti, nella stagione del risveglio, dalle dichiarazioni furbe e contraddittorie di B. (già B. come Bokassa) e dalle manovre che fino all'ultimo - addirittura con il ricorso del governo alla corte costituzionale contro la decisione della cassazione - sono state perpetrate per "fottere", come direbbe l'Economist, il quorum. Ciliegina sulla torta l'invito a non votare, testimonianza che i due, Berlusconi & Bossi, avevano perso il contatto e il feeling con buona parte del loro elettorato, come dimostrano i dati del quorum di Veneto, Lombardia e della stessa Sicilia, roccheforti dell'Italia politicamente peggiore. Una vittoria politica in senso pieno poi, perché, come hanno sottolineato tutti, una significativa maggioranza ha votato per abrogare leggi volute direttamente da Berlusconi e dal suo governo.
Ora, i partiti del centro sinistra hanno il dovere di riuscire a raccogliere e rappresentare questa Italia che comincia a risorgere. E darle poche ma fondamentali risposte, in grado di spezzare del tutto il maligno incantesimo. Roba, indubbiamente, da far tremare le vene.. ma, se non ora, quando?