[17/06/2011] News toscana

Leggi regionali caccia: Toscana e Lombardia bocciate dalla Corte costituzionale sui richiami vivi

Le associazioni Amici della Terra, Animalisti italiani, Enpa, Fare Verde, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia, Vas e Wwf Italia hanno sottolineato quanto emerso dalla sentenza della Consulta n. 190 dell'8 giugno, con cui è stata sancita l'illegittimità della legge n. 16 del 21 settembre 2010 della Lombardia, e dell'articolo 2 e del richiamato allegato A della legge della Toscana del 6 ottobre 2010.

«La sentenza della Corte Costituzionale è una nuova, secca bocciatura della politica delle regioni Lombardia e Toscana in fatto di cattura e utilizzo di richiami vivi, cioè gli uccelli usati come esche per la cattura o la caccia di altri uccelli. Ma ha un valore che riguarda tutta l'attività venatoria».

Le associazioni animaliste e ambientaliste ovviamente non condividono l'utilizzo dei richiami vivi ma essendo la pratica ammessa per legge chiedono che le norme vengano rispettate, cosa, che a loro giudizio, Lombardia e Toscana non hanno fatto. «Gli assessori della Lombardia e della Toscana, più che progettare nuove deroghe e caccia al fringuello, farebbero dunque bene a riflettere su quanto sia errato prestare ascolto a certe frange del mondo venatorio, che solo danni stanno facendo alla natura, alla buona amministrazione e all'immagine dell'Italia».

Il pronunciamento della Corte secondo le associazioni ha anche un enorme valore generale sull'attività venatoria, dato che accogliendo il ricorso del Governo su forte segnalazione delle associazioni, ha ribadito gli obblighi comunitari in fatto di deroghe, che sono uno strumento eccezionale il cui utilizzo, ha affermato la Corte, va ridotto allo stretto necessario, e della necessità di garantire standard minimi e uniformi di tutela della fauna e di disporre di parere favorevole dell'autorità scientifica, cioè dell'Ispra.

«In tal senso, la pronuncia della Corte cade in un momento quanto mai opportuno e importante, considerato che proprio in queste ore si decideranno i calendari venatori alla luce della nuova legge 157/92, così come modificata dalla legge Comunitaria 2009- hanno continuato le associazioni- Nella nuova 157 sono presenti norme, recepite dalla direttiva Uccelli, che prevedono la tutela attiva delle specie a sfavorevole stato di conservazione e il divieto assoluto di caccia nei periodi di riproduzione e migrazione preriproduttiva degli uccelli. Si tratta di aspetti essenziali, centrali per la conservazione della natura, tesi proprio a garantire un nucleo minimo e uniforme di tutela degli uccelli su tutto il territorio nazionale, rispetto ai quali è indispensabile rispettare le indicazioni dettagliate che, in questo senso, l'Ispra ha formulato con una specifica Guida ai calendari venatori. Se ciò non dovesse avvenire, e se ad esempio talune regioni non dovessero rispettare questi standard- hanno concluso Amici della Terra, Animalisti italiani, Enpa, Fare Verde, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia, Vas e Wwf Italia- ciò comporterebbe la violazione di norme e principi nazionali, comunitari e costituzionali, oltre che un consapevole e irreparabile danno al patrimonio pubblico di cui si dovrà rendere conto».

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