[20/06/2011] News

Cosa succede a Fukushima? La Tepco nei guai con la decontaminazione

Alta radioattività nel reattore 4: robot al lavoro

La Tokyo Electric Power Company (Tepco) sta lottando per risolvere il problema che ha causato la sospensione della decontaminazione delle acque altamente radioattive che allagano gli edifici dei reattori della centrale nucleare di Fukushima Daiichi. Il sistema che avrebbe dovuto  filtrare il materiale radioattivo, gli oli ed il sale presente nell'acqua contaminata, per poi riutilizzarla per raffreddare i reattori, ha subito incidenti tecnici e poi è stato bloccato per l'alto e "inaspettato" livello di radiazioni raggiunto il 17 giugno, solo 5 ore dopo che l'impianto era rientrato in funzione. I tecnici dell'utility dicono che la densità delle sostanze radioattive nelle acque contaminate era maggiore di quanto si fosse previsto. Inizialmente  pensavano che il dispositivo avesse assorbito grandi quantità di petrolio e fanghi contenenti materiale radioattivo, ma un test effettuato domenica ha rilevato alti livelli di radiazioni nel "equipment set to the lowest of 3 absorption levels". In un altro test in corso oggi la Tepco sta tentando di regolare il flusso di acqua contaminata attraverso l'attrezzatura».

Ma cosa sta succedendo a Fukushima a  più di tre mesi del terremoto/tsunami? Il 18 giugno era stato indicato come l'ultimo giorno utile per l'avvio in sicurezza della fase di decontaminazione. Ma la radioattività molto più elevata ha bloccato le operazioni, raggiungendo in 5 ore i  4 millisievert all'ora, una dose che, secondo i calcoli dei tecnici, doveva essere raggiunta in un mese. Un vero e proprio disastro, visto che nei reattori ci sono circa 100.000 tonnellate d'acqua radioattiva che bisogna smaltire per far entrare i "liquidatori" nell'impianto

Michèle Rivasi, deputata europea francese e fondatrice della Commission de  Recherche  et d'Information Indépendantes  sur la Radioactivité (Criirad), tornando dal Giappone ha spiegato cosa siano i lavori che la Tepco non riesce ad avviare: « La preoccupazione maggiore è quella di recuperare quest'acqua radioattiva, perchè fintanto che non la potranno evacuare, continueranno a rilasciarne una parte nel Pacifico. Ma quest'acqua rende impossibile l'accesso al nocciolo del reattore, quindi, non hanno alcuna idea  di quale sia lo stato in cui si trova il combustibile fuso, e fino a dove si sia esteso il Corium» (il Fuel containing material, ndr).

I francesi sono molto interessati alla cosa perché ad aprile la Tepco aveva chiesto l'aiuto di Areva e degli americani per realizzare l'impianto di decontaminazione dell'acqua radioattiva e un portavoce del gigante nucleare francese ha spiegato cosa sia l'operazione in corso a Fukushima: «La prima tappa è il "disoliamento": l'acqua è mischiata a fluidi presenti sul posto. E' oliosa. Toshiba ha proceduto all'isolamento di quest'acqua radioattiva; la seconda tappa è la "predecontaminazione" : la startup americana Kurion dovrebbe predecontaminare l'acqua captandone una parte del cesio radioattivo ma la colonna di assorbimento dei cristalli si è rivelatya mal dimensionata per soportare una tale radioattività. In seguito,  Areva e Veolia Water, dovrebbero applicare la loro tecnica di "coprécipitation": devono iniettare dei reagenti che permettano di captare il resto del cesio e dello stronzio. Le particelle radioattive dovrebbero concentrarsi sotto forma di fanghi, trattati in seguito come dei rifiuti; Hitachi dovrà procedere alla dissalazione dell'acqua di mare recuperata, al fine che quest'acqua sia riutilizzata nel circuito di raffreddamento, che potrà allora funzionare a circuito chiuso».

Su questo impianto di decontaminazione si appuntano tutte le speranze di riuscire a mettere in sucurezza il disastro nucleare di Fukushima. Secondo Areva, sulla carta  la radioattività dell'acqua dovrebbe diminuire da 1.000 a 10.000 volte, ma per ora «Fino a che Kurion non trova i pezzi adatti per questo contesto particolare di radioattività, tutto l'impianto è fermo». Tutto il mondo spera che qualcuno riesca finalmente a trovare il bandolo di questa matassa radioattiva.

L'acqua radioattiva negli edifici dei reattori è in aumento di 500 tonnellate al giorno, visto che acqua dolce viene continuamente iniettata per raffreddare i reattori. Gli impianti di stoccaggio si stanno riempiendo e un ritardo nel riavvio del sistema di filtraggio dell'acqua potrebbe causare entro una settimana la tracimazione dell'acqua fortemente contaminata, prima nell'Oceano Pacifico.

L'utility sta anche iniettando acqua nella piscina di stoccaggio del reattore 4, che era stata utilizzata per "immagazzinare" grandi attrezzature contaminate, ridurre l'elevato livello di radiazioni che ha scoperto domenica. Il reattore 4 era già stato chiuso per un controllo di routine quando è stato colpito dal terremoto/tsunami dell'11 marzo. Il "large hardware" del reattore è stato rimosso ed è stato sommerso nella piscina di bloccare il rilascio di radiazioni. L'11 giugno la Tepco ha scoperto che il livello dell'acqua della piscina era sceso a circa 1/3 rispetto alla sua capienza. Si pensa quindi che i macchinari siano rimasti esposti e stiano rilasciando grandi quantità di radiazioni, il che potrebbe ostacolare i lavori di ripristino anche del reattore 4. L'unica buona notizia arriva dall'abbassamento dell'umidità all'interno dell'edificio del reattore 2, dove la riapertura di un ingresso ha permesso di "sfiatare" il vapore.

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