
[23/06/2011] News
Nuclear safety commission del Giappone: «Gravi carenze nelle linee guida in caso di incidente nucleare»
Secondo una clamorosa indagine del network radiotelevisivo giapponese Nhk, «6 dei 10 comuni intorno alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi dicono di non aver ricevuto alcuna informazione sull'evacuazione da parte dei governi centrali e locali subito dopo l'incidente nucleare dell'11 marzo».
Nhk ha chiesto alle 10 municipalità della prefettura di Fukushima sottoposte ad ordinanze di evacuazione, se fossero state fornite loro informazioni su come e dove evacuare gli abitanti subito dopo che è iniziata la crisi nucleare che presto ha raggiunto il livello di gravità di quella di Chernobyl. Infatti, il governo centrale e quelli delle prefetture sono tenuti a fornire informazioni alle municipalità in caso di incidenti gravi in atto nelle centrali nucleari.
La Tokyo Electric Company (Tepco) ha informato 5 municipalità limitrofe a Fukushima Daiichi di quel che stava accadendo nella centrale nucleare, ma l'ha fatto in modo inappropriato. Uno dei municipi, quello delle città di Okuma, ha ricevuto dall'utility 80 fax, mentre un altro, quello di Namie, non ne ha ricevuto nessuno.
L'amministrazione di Namie, una delle città più provata dalle conseguenze del disastro nucleare, dice che la mancanza di informazioni ha causato ritardi nel dare l'allarme per avviare l'evacuazione e far raggiungere alla gente i rifugi. La confusione che ne è seguita ha fatto il resto.
Il governo centrale, la prefettura di Fukushima e la Tepco si difendono dicendo di aver provato a contattare i municipi in tutti i modi ma di non esserci riusciti, probabilmente a causa delle interruzioni delle comunicazioni causate dal terremoto/tsunami e ora assicurano di voler migliorare la loro capacità di comunicazione in caso di incidente nucleare.
Che qualcosa non abbia funzionato in quella che ci venne presentata subito dopo il terremoto/tsunami come una efficiente, disciplinata ed organizzatissima società ipertecnologica, con un "supersicuro" nucleare, è sempre più evidente. A dirlo è anche la Nuclear safety commission del Giappone che ha avviato una revisione delle sue di sicurezza nucleare ha inizio
Commissione per la sicurezza nucleare giapponese ha avviato una revisione sue linee guida per la sicurezza che hanno dimostrato gravi carenze in occasione dell'emergenza nucleare di Fukushima Daiichi.
Dopo un meeting tenutosi a Tokyo il 22 giugno, al quale hanno partecipato 18 esperti di energia nucleare, radioattività e legislazione, il presidente della Nuclear safety commission, Haruki Madarame, ha ammesso che «Dal punto di vista internazionale, le linee guida esistenti mancavano di contromisure per gli incidenti, come quello più recente. Allo stato attuale, le linee guida trascurano la mancanza di alimentazione di energia a lungo termine, nonostante il fatto che questo è esattamente quel che ha portato all' attuale crisi dell'impianto di Fukushima».
Insomma, viene fuori che il disastro nucleare di Fukushima non è "tutto naturale", dovuto esclusivamente ai danni del terremoto/tsunami, ma che come nei casi degli altri gravi incidenti nucleari la componente umana e una sottovalutazione delle misure da prendere hanno avuto una fortissima incidenza.
Ora il Giappone si accorge che le sue linee guida in caso di grave incidente nucleare prevedevano anche un piano di evacuazione solo all'interno di una piccola area, tra gli 8 e i 10 chilometri da una centrale nucleare. Ma secondo la Nuclear safety commission «Un'evacuazione su vasta scala non sarà necessaria, non nel caso attuale».
Ma non tutti gli esperti giapponesi sono d'accordo: uno ha detto alla Nhk che si tratta del fallimento delle linee guida nel riuscire a comprendere la perdita di tutte le attrezzature di una centrale nucleare, un altro ha detto che «Le attuali linee guida potrebbero aver ignorato le innovazioni tecnologiche in materia di sicurezza».
La commissione sta discutendo della revisione delle linee guida tenendo conto degli international safety standards che l'International atomic energy agency sta ridiscutendo proprio in questi giorni alla Conferenza ministeriale di Vienna. Madarame ha detto che «sarà necessaria un'analisi esaustiva per ristrutturare drasticamente le linee guida. Speriamo di raggiungere ben presto un accordo su misure specifiche in alcuni settori e di rivedere le altre parti nel lungo periodo».
Il risveglio del Giappone dal sogno nucleare sembra sempre di più un intricato incubo.