
[01/07/2011] News
Indietro tutta. Mentre i tassi di disoccupazione superano la soglia dei 2milioni di senza lavoro, dati Istat di stamani, il governo ritira dalla manovra - manovra peraltro che non si può leggere da nessuna parte e che è solo una bozza... - anche quelle pochissime cose che potevano essere condivise.
In particolare sono sparite la tassa del 35% sugli utili delle banche derivanti da negoziazioni finanziarie e l'imposta dello 0,15% su tutte le compravendite di azioni, derivati e obbligazioni (esclusi i titoli di Stato). Solo ieri, quando Tremonti aveva fatto la proposta, Antonio Tricarico, attualmente membro della steering committee del network internazionale "Focus on Finance", spiegava a greenreport che «E' giusto elevare la tassa sulle rendite finanziaria al 20 per cento in linea con la media europea e ridurre il prelievo sui depositi bancari (risparmi), se questo è confermato, chiesto da anni da sindacati e Sbilanciamoci. Mi auguro che questo sia confermato nella manovra». E che «Sulla tassa sulle transazioni, va bene reintrodurre l'imposta di bollo dello 0,15%, e può essere tollerata l'esenzione per i titoli del tesoro, ma resta da chiarire su quali transazioni si applicherà e quali traders alla fine, ad oggi questo non è chiaro. Allo stesso tempo Tremonti deve però chiedere che ci sia una FTT nell'area euro, cosa a cui si è sempre opposto fino ad oggi».
Ma oggi, tutti restiamo di stucco, era un "barbatrucco" di "Barbamonti" o almeno del governo di cui fa parte e così, dopo gli exploit anti finanzcapitalismo, il nostro ministro è dovuto tornare a più miti consigli. Si dice a seguito delle parole di Trichet che ieri ha bocciato la tobin tax europea.
Dunque le cose stanno così. La speculazione a voce tutti la vogliono combattere. E' accertato che la finanziarizzazione è stata come minimo concausa della crisi. Le regole di fronte a trader che serenamente con un click fanno il bello e il cattivo tempo persino sulle materie prime che sono essenziali per la vita delle persone, le chiede anche il primo che passa per le strade del centro.
Di fronte a tutto questo discussioni infinite e quando si arriva a proporre qualcosa, che magari sarà poco, che magari non risolverà molto, alle prime contestazioni guarda caso dei diretti interessati, si alza subito bandiera bianca.
Delle due una: o si è ritenuto che la tassazione fosse una boiata e quindi è stata tolta (ma allora perché la si è proposta?); oppure, come fa sempre questo governo, si è fatto il tentativo, come quello di tagliare ulteriormente gli incentivi sulle rinnovabili salvato sulla linea di porta ieri all'ultimo tuffo. Saltato anche il superbollo sui Suv, del quale è rimasto una bandierina legata all'innalzamento del limite superato il quale sarà necessario pagare una tassa addizionale, che è stato portato dai 125 kW iniziali (circa 170 cavalli) a 225 kW, coinvolgendo così tutte le vetture che superano la soglia dei 301 cavalli. Roba da Ferrari in su per intenderci.
In un altro Paese un ministro che vede stroncare nella manovra che a lui compete due questioni che ha strombazzato su tutti i giornali, come minimo si dimetterebbe, in Italia probabilmente si vanterà della manovra stessa. Vedremo, nel frattempo contiamo i giorni che ci separano dal prossimo governo, sul quale questo signore ha già piazzato un macigno sulla testa da 40 miliardi di euro-proprio con questa manovra- che vede le questioni più delicate spostate al 2013 e 2014...