
[04/07/2011] News toscana
Continua, in Toscana, il riconoscimento del lavoro che la Confederazione italiana agricoltura sta compiendo a sostegno del settore agricolo in tutto il Paese. L'Unione delle province toscane ha siglato la Carta di Matera, un "documento" di principi, che definisce "l'agricoltura come settore produttivo diffuso nello spazio rurale. Una particolarità che obbliga ad una attenzione particolare per l'erogazione di servizi alle persone ed alle imprese".
Le province toscane insieme a Cia pongono l'agricoltura al centro dello sviluppo economico e sociale della nostra regione e per questo hanno siglato un accordo operativo. «Upi e Cia Toscana si impegnano ad operare, nel quadro di un'armonizzazione delle competenze tra i diversi livelli istituzionali, per l'affermazione del modello di federalismo solidale e cooperativo, basato sulla programmazione territoriale, sulla sussidiarietà, sulla concertazione, sulla semplificazione dei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione - sottolineano le due associazioni - Rilevano la necessità di intensificare la collaborazione e decidono di intraprendere congiuntamente una serie di attività».
L'accordo nasce considerando anche le rilevanti aree di comune interesse tra le Amministrazioni provinciali, che hanno specifiche competenze in materia di agricoltura e foreste, di pianificazione e gestione territoriale e la Cia, impegnata ad operare per lo sviluppo dell'economia rurale, la tutela degli agricoltori, la salvaguardia del territorio. «L'agricoltura e le aree rurali sono un patrimonio inestimabile per la società toscana - ha dichiarato il presidente regionale Cia Giordano Pascucci - per conservare e far crescere questo patrimonio è necessario l'impegno diretto di ogni singolo territorio della Toscana, dei comuni, delle province e della stessa Regione, per una valorizzazione nelle politiche locali e nei fatti concreti dell'agricoltura, che vuol dire salvaguardia e tutela dell'ambiente e sopravvivenza delle aree cosiddette marginali».
Tra i temi di lavoro che province e Cia hanno già ipotizzato, quello riguardante le attività agricole innovative (fonti rinnovabili, servizi per comunità locali, etc,), la difesa del paesaggio e del territorio, le infrastrutture, servizi, mobilità e welfare nelle aree rurali, la semplificazione e fiscalità locale, i prodotti tipici e cibi della "filiera corta". «La tutela del territorio è uno dei compiti assegnati alle province che, nonostante le difficoltà e i tagli, continuano a operare per garantire ai toscani un ambiente sicuro e a misura d'uomo - ha sottolineato Anna Maria Betti, Upi, assessore all'agricoltura provincia di Siena - L'accordo siglato oggi rappresenta la conferma di questo impegno ed è uno strumento in più per ottenere risultati ancora più importanti».