[05/07/2011] News

Global Compact e gli indiani del Paraguay: la beffa del marchio Onu ai deforestatori

Di "Global Compact" l'iniziativa dell'Onu che riunisce le imprese "virtuose" nelle emissioni di gas serra e salvaguardia dell'ambiente, ha parlato spesso e positivamente anche greenreport.it, ma secondo gli indiani Ayoreo del Paraguay, «il logo del Global Compact delle Nazioni Unite viene utilizzato per mascherare gravi abusi dei diritti umani».

Il Global Compact punta a promuovere un'economia globale sostenibile e le imprese che vi aderiscono si impegnano a operare sempre nel rispetto di dieci principi universali, tra cui il rispetto dei diritti umani e la salvaguardia dell'ambiente.

Gli Ayoreo-Totobiegosode vivono nel Chaco, una vasta regione di fitta foresta arida che si estende dal Paraguay verso Bolivia e Argentina. Mentre alcuni Ayoreo sono già stati contattati dai missionari, un certo numero rimane tuttora isolato e nascosto nella foresta. Negli ultimi anni alcuni membri della tribù sono stati costretti a uscire dalla foresta e oggi stanno lottando per il riconoscimento dei loro diritti alle terre ancestrali, che considerano l'unico mezzo per salvare i parenti rimasti incontattati. Infatti la loro terra è sottoposta a una rapida distruzione per fare posto agli allevamenti di bestiame. Il loro territorio è stato acquistato da speculatori e allevatori che lo stanno rapidamente deforestando e i leader della tribù hanno scritto ai vertici del Global Compact, dicendosi «preoccupati e frustrati» perché al programma imprenditoriale dell'Onu ha aderito una discussa o impresa di allevamento brasiliana: Yaguarete Porá.

Survival, l'Ong internazionale che difende i diritti dei popoli indigeni, spiega che l'accettazione dell'ingresso della Yaguarete Porá in Global Compact è clamoroso: «Un anno fa la compagnia era già stata accusata e multata per aver disboscato illegalmente le foreste degli Ayoreo e per aver nascosto le prove dell'esistenza degli Indiani incontattati che vi abitano. Il mese scorso è stata imputata nuovamente». I baroni della carne brasiliani sono stati presi in flagrante: immagini satellitari hanno dimostrato inequivocabilmente che hanno disboscato illegalmente la terra di gruppi incontattati di Ayoreo-Totobiegosode che dipendono interamente dalla foresta per la loro sopravvivenza.

Survival già ad aprile aveva diffuso immagini satellitari che mostravano la deforestazione in corso su 4000 ettari di terra nelle mani degli allevatori della Bbc S.A e della River Plate. Nel 2010 Survival aveva assegnato alla Yaguarete Porá il poco ambito premio Greenwashing Award 2010 «per aver spacciato la distruzione massiccia di un'enorme area della foresta degli Ayoreo per un nobile gesto di conservazione dell'ambiente».

Gli Ayoreo hanno chiesto l'estromissione della Yaguarete Porá dall'iniziativa dell'Onu. La risposta di Global Compact è disarmante: ha ammesso di non avere «Né le risorse né il mandato per condurre indagini su nessuno dei suoi partecipanti». Gli Ayoreo-Totobiegosode sono arrabbiati perché la Yaguarete Porá ha pubblicizzato sul suo sito l'adesione al Global Compact, «promuovendo una falsa immagine della sua responsabilità sociale». Sul sito della discussa azienda appaiono anche i marchi dell'anno internazionale della biodiversità e della Red pagaguya de Conservacion en tierras privadas.

Secondo Stephen Corry, direttore generale di Survival International, «l'adesione al Global Compact delle Nazioni Unite da parte di aziende come la Yaguarete Porá è una vera e propria beffa. Se l'Onu non garantisce che le compagnie che espongono il suo logo rispettino le regole, allora queste iniziative perdono qualunque tipo di significato. La Yaguarete dovrebbe essere costretta a lasciare il Compact immediatamente».

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