[05/07/2011] News toscana

La giunta Renzi dà il via libera al Piano di azione per l'energia sostenibile

La giunta comunale di Firenze ha approvato il Paes (Piano di azione per l'energia sostenibile) che accoglie la sfida lanciata dall'Unione europea nel 2007, ovvero ridurre entro il 2020 le emissione di anidride carbonica del 20 per cento e nel contempo aumentare del 20 per cento l'efficienza energetica e del 20 la quota di utilizzo delle fonti di energia rinnovabile.

«Le città hanno il dovere di cambiare - ha dichiarato il sindaco Matteo Renzi - Dalle pedonalizzazioni al piano strutturale a volumi zero, dalle briglie sull'Arno agli interventi sugli edifici pubblici e alla scommessa sull'elettrico, il Comune sta mettendo in atto una serie di misure per rispondere alla richiesta dell'Europa. Il nostro obiettivo è una città in cui la qualità del vivere non sia data solo dalla bellezza dei monumenti ma anche dalla vivibilità e da un ambiente più sano, una città che diventi una capitale del verde e della sostenibilità». Il piano si inserisce nel Patto dei sindaci (Firenze ha aderito nel 2010), strumento già sottoscritto da oltre 2700 autorità locali che punta a coinvolgere attivamente le città europee nel percorso verso la sostenibilità energetica e ambientale.

Nello specifico il Patto si esplica attraverso due strumenti: il primo è l'Inventario delle emissioni, lo strumento che quantifica il CO2 emesso nel territorio di competenza attraverso un determinato periodo, così da identificare le principali fonti inquinanti. Il secondo strumento è il Piano di azione per l'energia sostenibile, il documento chiave con cui il firmatario del Patto delinea in che modo intende raggiungere l'obiettivo di riduzione del CO2 entro il 2020.

I numeri contenuti nel piano indicano che Firenze deve ridurre la propria produzione di CO2 da due milioni e mezzo di tonnellate annue medie a due milioni attraverso azioni specifiche: la realizzazione delle linee tranviarie, l'ampliamento della rete ciclabile, gli ecoincentivi per i veicoli elettrici, il bike e car sharing, parcheggi scambiatori, il piano strutturale a volumi zero, il recupero dell'energia idroelettrica dall'Arno, la realizzazione di edifici in classe A per l'edilizia residenziale pubblica, l'installazione di fontanelli.

Come spiegato nel Paes, per fare qualche esempio, il valore stimato della diminuzione delle emissioni di CO2 in seguito alla costruzione della linea 1 della tramvia è di 4.894 tonnellate annue; il Piano strutturale così come elaborato porterà secondo l'amministrazione ad una diminuzione di CO2 stimata in 80.123 tonnellate/anno. Per quanto riguarda la mobilità la sostituzione di 3000 veicoli a benzina o gasolio con quelli elettrici porterà ad una riduzione di circa 2700 tonnellate di CO2.

Per quanto riguarda l'idroelettrico sono 5 le briglie sull'Arno che ricadono sul territorio del comune di Firenze, dai cui "salti" è possibile produrre circa 50 mila GJ/anno con una conseguente riduzione di 5000 tonnellate di CO2. Tutte le "voci" (con le rispettive riduzioni di CO2) che per centrare l'obiettivo al 2020 devono essere realizzate, sono indicate nel documento approvato dalla giunta, che passerà ora al giudizio del Consiglio comunale.

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