
[06/07/2011] News
Componenti difettosi scoperti in due centrali nucleari, annunciati stress test all’europea in tutti gli impianti
Da un sondaggio svolto dal network televisivo Nhk è venuto fuori che quattro dei 28 amministratori locali giapponesi intervistati «sono pronti a rompere con l'energia nucleare». L'indagine della Nhk era rivolta alle prefetture e municipalità che ospitano centrali nucleari, escluse quelle della prefettura di Fukushima, per capire se e come fosse cambiata l'opinione degli amministratori sul nucleare dopo il disastro di Fukushima Daiichi.
Delle 28 prefetture e municipalità che hanno risposto, 15 hanno detto di non poter prendere una decisione immediata sulla prosecuzione o meno della chiusura dei loro impianti. Cinque municipalità hanno detto che cercheranno di evitare la dismissione dei loro impianti, «perché l'energia nucleare rimane una fonte vitale di energia». Invece, la prefettura di Shizuoka ha detto che vuole lanciare immediatamente una campagna perché le sue centrali vengano dismesse al più presto, ed altri tre governi locali hanno detto che sperano di lanciare campagne di questo tipo nel prossimo futuro.
Secondo Heita Kawakatsu, il governatore di Shizuoka, «la crisi nucleare a Fukushima ha sottolineato la necessità di una revisione fondamentale della politica energetica del Giappone. Il Paese deve sforzarsi di passare a nuove fonti di energia». Per Tatsuya Murakami, il sindaco di Tokai, dove nel 1999 si è verificato un grave incidente nucleare, «è diventato impossibile prevedere l'entità dell'impatto che avrebbe una nuova catastrofe nucleare. Il Giappone dovrebbe prendere un'iniziativa globale e muoversi verso l'abbandono dell'energia nucleare».
A proposito di incidenti, la Nuclear and industrial safety agency (Nisa) del Giappone ha detto che «i componenti difettosi scoperti nei generatori di emergenza di due centrali nucleari sono stati sostituiti». Le ispezioni della Nisa hanno trovato parti difettose nei back-up generators del reattore numero 1 della centrale nucleare di Shika della Hokuriku Electric Company Power, e del reattore 1 dell'impianto di Mihama della Kansai Electric Company Power. Le ispezioni non hanno niente a che vedere con il terremoto/tsunami dell'11 marzo e il disastro nucleare in corso a Fukushima Daiichi, ma sono state avviate dopo che, nel dicembre 2010, vennero scoperti componenti difettosi in un generatore di emergenza di un reattore autofertilizzante a Tsuruga City, dove una crepa in un componente del cilindro del generatore per il famigerato "Monju" (nella foto), un sodium-cooled fast reactor a Mixed oxide fuel (Mox), aveva causato un malfunzionamento. La rottura fu attribuita alla debolezza di un componente contenente piombo erroneamente mescolato con altri metalli in fase di produzione.
Sul nucleare giapponese ormai arriva quotidianamente una gragnola di colpi: è come se il disastro di Fukushima avesse definitivamente strappato il velo dell'ipocrita favola della "supersicura" industria atomica giapponese, che nascondeva invece incidenti a ripetizione. Il ministro dell'industria, Banri Kaieda, ha annunciato oggi stress test nelle centrali nucleari sul modello di quelli avviati nell'Unione europea, «per assicurare ai residenti locali che sono sicure»
Il governo è stato costretto ad accettare stress test supplementari per rispondere alle preoccupazioni espresse dai cittadini che vivono nei dintorni delle centrali nucleari rimaste chiuse dopo l'incidente nucleare di Fukushima Daiichi, nonostante siano già state effettuate le ispezioni di routine. I primi stress test riguarderanno anche la centrale nucleare di Genka, della Kyushu Electric Company Power, che si trova molto lontano da Fukushima, nel sud-ovest del Giappone. Kaieda si è detto «convinto che l'impianto di Genkai è sicuro, ma ulteriori stress test nucleari verranno fatti con l'aiuto della Nuclear safety commission. I test fanno riferimento all'esperienza dell'International atomic energy agency e speriamo che finiscano presto. Tutti gli impianti nucleari saranno testati, con priorità per quelli già sottoposti a controlli di routine: punto ad accelerare la programmazione di questo lavoro».
Il governo sa bene (e il sondaggio della Nhk lo dimostra) che le municipalità "nucleari" potrebbero opporsi al riavviamento delle centrali fino a quando i dettagli dei test non saranno chiari e completi, e che questo potrebbe essere un bel problema per la fornitura di energia elettrica durante i mesi estivi. Kaieda ha però assicurato che «il governo affronterà la questione in maniera responsabile, per evitare interruzioni nella fornitura elettrica».