[07/07/2011] News
Il dipartimento provinciale di Lucca chiarisce le attività che svolge
In relazione agli articoli apparsi sulla stampa locale in merito alla preoccupazione sugli sversamenti di marmettola che colorano le acque del torrente Giardino, il Dipartimento provinciale ARPAT di Lucca precisa la propria posizione in merito.
Si premette che i ravaneti del Giardino e della Cabina Nera sono a servizio della cava Cervaiole, gestita dalla Henraux SpA. Il territorio rientra nel Parco delle Apuane, pertanto ogni progetto relativo ad attività estrattiva è sottoposto a procedura di VIA, preventivamente all'autorizzazione comunale ai sensi della LR 78/89.
I fenomeni di intorbidamento del Canale del Giardino che si sono succeduti nel corso degli anni sono stati ripetutamente indagati ed approfonditi con svariati interventi del personale del Servizio Locale Versilia.
Infatti il problema è noto fin dagli anni 80 con i primi monitoraggi biologici del canale promossi dalla USL Versilia.
Nel 1999 il primo intervento di ARPAT, su richiesta della provincia di Lucca, produsse gli ulteriori i risultati di una indagine che evidenziava l'impatto sul corso d'acqua dei residui fangosi di origine estrattiva.
Arpat è poi intervenuta varie volte negli anni successivi (2001, 2002, 2003, 2007) , anche a seguito di indagini delegate dalla Procura di Lucca, sia presso la cava Cervaiole che sul corso d'acqua, accertando la correlazione tra gli intorbidamenti, il ravaneto del Giardino e le attività estrattive ad esso correlate.
In tutte le occasioni Arpat ha inviato gli esiti dei propri accertamenti agli enti competenti (Parco delle Apuane, Comune di Seravezza,, Provincia di Lucca) rimarcando che l'origine del problema era da ricondursi alle attività intorno al ravaneto ed ha suggerito risoluzioni o mitigazioni tra le quali anche la sospensione dell'alimentazione del ravaneto stesso.
Per la procedura di Via relativa alla coltivazione della cava Cervaiole è stata svolta una inchiesta pubblica ai sensi dell'art. 15 dell'allora vigente LR 79/98 con udienze fra ottobre e dicembre 2005: fra le conclusioni si richiedeva di integrare lo studio con considerazioni inerenti la necessità di mitigare il dilavamento dei ravaneti con idonei accorgimenti e di valutare la necessità di arrivare in tempi brevi alla sospensione dell'alimentazione del/i ravaneto/i, al fine di giungere ad un idoneo ripristino ambientale. La sospensione dell'alimentazione comporta nel lungo periodo una riduzione dei fenomeni di dilavamento.
Su questa linea il Parco, in tempi più recenti, ha progressivamente ridotto la possibilità di scaricare nei ravaneti, che di fatto sono non più alimentati. Nello stesso tempo ha richiesto la presentazione di progetti di ripulitura dei versanti coperti dai ravaneti stessi.
L'ultima autorizzazione della cava Cervaiole rilasciata dal Parco è del 2010 (PCA n. 2 del 23.02.2010). Tra le prescrizioni era presente la richiesta di presentazione di un piano di gestione delle acque meteoriche e l'effettuazione di un monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee (vedi inchiesta pubblica). Il Comune ha convocato una CdS tenutasi il 22.06.2010 nella quale ARPAT ha ribadito la necessità che la ditta presentasse il piano di gestione delle acque meteoriche dilavanti. Per quanto risulta ad ARPAT la conferenza non si è conclusa ed il procedimento è ancora in corso.
Agli atti risulta che la società Henraux ha presentato il piano per la gestione delle AMD nel marzo 2010: in merito a tale piano è in corso la valutazione della Provincia di Lucca che si è espressa richiedendo chiarimenti e integrazioni che a oggi non risultano trasmessi.
Con specifico riferimento al ravaneto del Giardino esiste un progetto di asportazione del 2007 per cui è stata richiesta autorizzazione comunale ai sensi della LR 78/98. Nel marzo 2008 si è tenuta una Conferenza dei Servizi presso il Comune di Seravezza che non ha concluso i lavori aggiornandoli ad una successiva riunione, che però non risulta convocata.
Per il ravaneto del Giardino in passato era stata richiesta alla Henraux la realizzazione di misure di mitigazione del trasporto di solidi sospesi; la Ditta aveva presentato un progetto espressamente finalizzato al contenimento del trascinamento di marmettola mediante la costruzione di briglie, a valle del ravaneto, lungo il Canale del Giardino. Non risulta che tali progetti siano stati realizzati
In conclusione il problema è da ricondurre, per quanto riguarda la coltivazione della cava, ad una accurata gestione delle acque meteoriche dilavanti, per cui è in corso la valutazione presso la Provincia di Lucca.
Si rileva che il ravaneto è comunque soggetto al fenomeno del dilavamento della frazione fine da parte delle acque piovane, sopratutto in casi di eventi meteorici eccezionali, anche in assenza di alimentazione od asportazione, aumentando notevolmente il carico di solidi sospesi nel torrente.
Anche in caso di progetti di asportazione, al ravaneto, per la sua natura e collocazione, risultano comunque molto difficilmente applicabili piani di gestione del dilavamento.
L'utilizzo di mezzi di mitigazione quali briglie ecc. se correttamente gestite e mantenute potrebbe ridurre gli effetti sul corso d'acqua.
L'attività condotta da Arpat sul problema ha ormai descritto e analizzato quanto serve per disporne le soluzioni. Si tratta quindi di concludere positivamente i percorsi autorizzativi avviati nelle diverse sedi istituzionali e dare seguito agli interventi strutturali già individuati.
Pertanto al momento ulteriori controlli di Arpat risulterebbero superflui ed ogni richiesta in tal senso significherebbe disconoscere quanto già acquisito sino ad oggi oltre a rischiare di protrarre ulteriormente i tempi di risoluzione definitiva del problema.