
[08/07/2011] News toscana
Maggiore è l'offerta culturale diffusa sul territorio cittadino, migliore è la qualità della vita nelle nostre città e nei quartieri. In estrema sintesi è questo assunto che tiene insieme Arci Firenze, Cgil lavoratori comunicazione & spettacolo, Legambiente e Libera che denunciano la grave situazione del cinema a Firenze. Dal 1993 fino ad oggi abbiamo assistito ad una "strage" di sale cinematografiche (in particolare in centro) nella città capoluogo: ne mancano 29 all'appello di cui 11 perse in soli dieci mesi (le 5 del Variety, le 2 del Principe e del Fiamma e le monosale del Colonna e dello Spazio Uno).
Ora a rischio ci sono le 5 sale del Fulgor che se fossero cassate, l'offerta culturale nel centro antico di Firenze sarebbe pressoché nulla. Rimarrebbe, solo l'Odeon, che è comunque un sito particolare perché finanziato da fondi pubblici per svolgere la propria funzione di "Casa del Cinema". L'altra faccia della medaglia hanno spiegato associazioni e sindacati è rappresentata dal proliferare di multiplex sul territorio metropolitano. In pochi anni sono sorti: il Warner Village (oggi UCI, 11 schermi) di Via del Cavallaccio (Q4), il Vis Pathé (assorbito da UCI Cinemas, 16 schermi), l'Omnia Center di San Giusto a Prato (16 schermi) e, ultimo in ordine temporale, lo Space Cinema a Novoli che a pieno carico vorrebbe dotarsi di 9 schermi, quattro in più di quelli già ottenuti.
«Una ecatombe di offerta culturale decentrata e connessa alle singole e peculiari identità di quartiere e, di rimando, una concentrazione mostruosa di offerta commerciale incardinata a modelli mordi e fuggi poco rispettosi della nostra tradizione».
Per Arci Firenze, Cgil lavoratori comunicazione & spettacolo, Legambiente e Libera c'è anche dell'altro: «Dobbiamo registrare, in parallelo, gli appetiti di grandi investitori immobiliari, che in alcuni casi sono anche gestori di plessi cinematografici. Insomma, una grande, immensa Babilonia! in cui, ad essere stritolata fatalmente è l'offerta di cinema qualitativo, che è essenzialmente offerta di cultura e per organizzazioni come le nostre, che si battono quotidianamente per la qualità della vita nei nostri quartieri, offerta di presidi fondamentali per la nostra democrazia». Arci Firenze, Cgil lavoratori comunicazione & spettacolo, Legambiente e Libera chiedono che venga migliorata nelle sale di quartiere l'innovazione tecnologica e digitale della strumentazione e che l'amministrazione rispolveri la vecchia idea di un "Piano comunale per il Cinema" cittadino già annunciato nell'ottobre 2009 nel corso della presentazione dei 100 punti del sindaco Renzi.