[13/07/2011] News toscana

In provincia di Livorno si produce vino in sintonia con l'ambiente

Prosegue il lavoro di trasformazione dell'azienda vitivinicola "Tenuta Poggio Rosso" di Populonia (Livorno) per ridurre il suo impatto ambientale. Tre le linee di intervento attuate fino ad oggi l'utilizzo di pannelli fotovoltaici, la coibentazione delle cantine e il risparmio di acqua di falda.

Nello specifico per quest'ultimo intervento è stato realizzato un lago artificiale alimentato dalla raccolta delle acque reflue che, una volta "purificate", vengono utilizzate per irrigare parco e giardini. Inoltre per limitare gli usi d'acqua in fase di produzione vinicola è stato anche strutturato un sistema idrico che convoglia le acque piovane e ricicla le acque bianche.

Per quanto riguarda i consumi energetici l'azienda è stata resa autonoma attraverso le fonti rinnovabili: «Abbiamo impiantato un sistema di pannelli fotovoltaici di ultima generazione - spiega il titolare dell'azienda, Diego Monelli - Otteniamo 40 kilowatt di potenza che ci garantiscono energia pulita con una drastica riduzione di CO2 nell'atmosfera, pari a 27.720 chili in un anno, e senza emissioni di inquinanti. L'azienda a questo punto, sotto il profilo dei consumi energetici, è autonoma e l'energia in eccesso viene immessa in rete. Tutto questo l'abbiamo ottenuto senza deturpare il paesaggio perché abbiamo mimetizzato i pannelli nel verde dell'oliveta».

Altri interventi riguardano la cantina per lo stoccaggio dei vini che è stata coibentata in modo naturale grazie ad un sistema di intercapedini fra le pareti e le pietre di travertino affinché, senza impianti di termo-condizionamento, la temperatura si mantenga costante, con una variazione di soli 3 gradi tra estate ed inverno.

Il titolare inoltre ha annunciato che in una prossima fase di sviluppo del progetto prevede di sostituire il parco veicoli (automobili e macchine agricole) con vetture elettriche o che possano essere alimentate con biodiesel. «Il generico richiamo al rispetto delle tradizioni, a volte, può nascondere una dose di pigrizia o, peggio, una mancanza di consapevolezza - conclude Monelli - ma 'tornare alla natura' non vuol dire 'tornare indietro' quanto piuttosto andare avanti, guardando oltre quel che è stato fatto fino ad ora. Alla soddisfazione di produrre vino di qualità si aggiunge quella di poterlo fare con un sistema produttivo che va di pari passo con il profondo rispetto per l'ambiente».

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