[20/07/2011] News toscana

Nel 2012 arriva il Piano regionale agricolo forestale

Nei prossimi mesi dovremo prendere confidenza con l'ennesimo acronimo: si tratta del Praf, che significa Piano regionale agricolo forestale, nuovo strumento pensato dall'amministrazione regionale. «Dal gennaio 2012 la pianificazione finanziaria e normativa inerente il comparto agricolo e forestale sarà riorganizzata in un nuovo strumento, che si integrerà con l'atto di indirizzo pluriennale su ricerca e innovazione predisposto in base alla legge regionale 20/2009 e dalla prossima legge di attuazione del Servizio fitosanitario regionale - ha dichiarato l'assessore all'Agricoltura, Gianni Salvadori - Il Praf sarà dunque l'unico strumento di intervento finanziario e di regolamentazione per la molteplicità dei settori del comparto agricolo e forestale e discenderà dal Prs, il piano regionale di sviluppo, con le cui politiche strategiche sarà integrato e correlato».

Il nuovo piano avrà a disposizione circa 180 milioni di euro previsti, per gli anni 2011-13, per tutte le unità previsionali in carico all'assessorato all'Agricoltura, cui andranno  aggiunti i finanziamenti europei gestiti dal Prs e dal Fondo europeo per la pesca, che saranno pertanto coordinati dal Praf e che assommeranno a circa 280 milioni di euro per gli anni 2012 e 2013.

«Il Praf sarà definito nell'ambito di nove specifici indirizzi di legislatura approvati dal Consiglio regionale- ha aggiunto Salvadori:  lo sviluppo della competitività delle imprese del mondo agricolo, forestale e agroalimentare; la riorganizzazione dei comparti produttivi per l'integrazione di filiera fra produttori primari e trasformatori o distributori dei prodotti agroalimentari o forestali;  il rafforzamento delle opportunità occupazionali e di reddito nelle aree rurali; la promozione dei sistemi produttivi sia agricoli che forestali a minore impatto; il sostegno e la promozione delle produzioni florovivaistiche; la tutela e il mantenimento della risorsa forestale pubblica e privata; la conservazione e il miglioramento del patrimonio faunistico venatorio ed ittico; la difesa delle zone e delle popolazioni di montagna dalle calamità naturali; la semplificazione del sistema dei controlli».

Nel dibattito che ha seguito la presentazione dell'assessore, sono emerse posizioni diverse tra maggioranza e opposizione.  «L'assessore Salvadori ha toccato tutti i principali temi riguardanti il Praf, che si configura come uno strumento che razionalizzerà gli interventi e la pianificazione anche finanziaria delle politiche agricole, forestali ed ittiche in Toscana - ha detto Loris Rossetti (Pd), presidente della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale - Credo tuttavia che sia doveroso sottolineare, solo per metterlo ulteriormente in evidenza, che l'aspetto dell'integrazione degli interventi è quello forse più qualificante di questo strumento dal quale è lecito aspettarsi un miglioramento dell'economia e dell'assetto generale delle aree rurali».

Di diverso avviso è il vicepresidente della commissione Agricoltura e Sviluppo rurale Claudio Marignani (Pdl): «In una fase di difficoltà economica, è necessario cercare di focalizzare gli interventi dove c'è possibilità di ritorno occupazionale e di crescita del fatturato. Ma l'impostazione del Praf, a nostro avviso, non segue questo indirizzo. Si fa demagogia quando si parla di concorrere a consolidare, accrescere e diversificare la base produttiva regionale ed i livelli di occupazione in una prospettiva di sviluppo rurale sostenibile. Infatti non si tiene conto di una contrazione delle risorse che la Regione ha destinato e destinerà all'agricoltura, del privilegio riservato a sostegni orizzontali, della carenza di infrastrutture e servizi che in molte aree non attrae né stimola gli investimenti».

Al termine del dibattito il Consiglio ha  approvato a maggioranza un documento che raccomanda alla Giunta di prevedere investimenti specifici per la ricerca e l'innovazione, in particolare per il sostegno all'integrazione di filiera, alle produzioni florovivaistiche, al risparmio idrico in agricoltura e all'utilizzo del legname per manufatti, costruzioni e sfruttamento delle biomasse. Inoltre nel documento si chiedono investimenti anche per le attività legate al germoplasma e alle biodiversità, alla difesa del territorio e al mantenimento dei boschi. 

Torna all'archivio