[21/07/2011] News toscana

Rimigliano: Legambiente chiede alla Regione un percorso partecipato

In sintonia con quanto espresso dall'assessore regionale all'urbanistica Anna Marson, Legambiente Val di Cornia, assieme al Forum del centrosinistra per San Vincenzo e al Comitato per Campiglia, ha chiesto alla Regione l'avvio di un percorso partecipato, prima di prendere decisioni definitive, riguardo alla volontà del comune di San Vincenzo di adottare la variante al regolamento urbanistico per la Tenuta di Rimigliano. Su questa vicenda la battaglia politica negli ultimi mesi si è fatta aspra ma Legambiente ha voluto ripercorrere la storia per far comprendere meglio la portata degli impatti ambientali che si determinerebbero, se certi "programmi" venissero portati a termine.

«L'area di Rimigliano, risorsa paesaggistica e naturalistica di 650 ettari, negli anni Settanta, doveva essere destinata alla costituzione di un parco naturale in grado di tutelare sia la duna e la fascia boschifera, sia le peculiarità paesaggistiche e la attività economiche della tenuta agricola. Ad oggi invece, né la fascia a mare, né la tenuta, sono parchi naturali e non compaiono nell'elenco delle aree protette neppure in regime di Anpil. Negli atti di pianificazione e governo del territorio - continua Legambiente - si ammette una nuova edificazione per 18 mila metri cubi per un grande albergo vicino al mare, la sostituzione edilizia dei tre quarti delle edificazioni presenti nella tenuta, compresi poderi ottocenteschi e il recupero delle superfici degli annessi agricoli per fare altrettante case. Si prevedono inoltre numerose piscine, impianti sportivi, parcheggi ecc., insomma una grande operazione immobiliare speculativa che distruggerà la tenuta agricola e metterà in pericolo la fascia a mare». L'associazione ambientalista ricorda che la Regione Toscana ha fatto pervenire numerose osservazioni  al comune di San Vincenzo in cui in sintesi viene espresso un dissenso di fondo sull'operazione. Legambiente quindi chiede di confrontare i contenuti della delibera in oggetto, nella Conferenza paritetica  interistituzionale, con i criteri di sostenibilità, tutela e valorizzazione, indicati dal Pit.

«Chiediamo ai partiti che compongono la Giunta regionale di esaminare con attenzione i contenuti di questa variante - concludono dalla segreteria regionale di Legambiente - e di riflettere come questa sia in contrasto con lo spirito della pianificazione regionale, in contrasto anche con le affermazioni fatte durante le campagne elettorali in cui si dichiarava di voler favorire il reddito e non la rendita».

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