
[26/07/2011] News
L’affare energetico custodito in un labirinto di accordi. Inaugurate due turbine ad alta efficienza negli Urali
Enel ha annunciato che fra il 2011 ed il 2015 investirà un miliardo di euro nel progetto di produzione di gas nella penisola di Yamal, in pieno artico russo, una delle aree più delicate dal punto di vista ambientale della zona artica, e dove ancora vivono popolazioni autoctone che allevano renne. Le riserve dei giacimenti interessati dal progetto sono situate nel distretto autonomo dei Yamalo Nenets, e raggiungono i 919 miliardi di m3 di gas; ci sono poi 330 milioni di tonnellate di petrolio e 109 milioni di tonnellate di gas condensato. Una vera e propria manna per l'oligarchia energetica russa e per le multinazionali di fiducia invitate al banchetto, un rischio tremendo per l'ambiente artico.
Già nel maggio 2010, nel quadro del consorzio SeverEnergia, Gazprom, Eni ed Enel si erano accordate per avviare l'esplorazione del giacimento di Samburgsk, nel distretto autonomo dei Yamalo Nenets, entro giugno 2011. Allora Enel spiegava in un comunicato: «pensiamo di produrre 150.000 barili equivalenti di petrolio al giorno un anno dopo l'avvio».
L'affare artico di Enel ed Eni è ben custodito in un labirinto di accordi e imprese. Nell'aprile 2007, Eni ed Enel avevano investito 852 milioni di dollari per creare il consorzio SeverEnergia, per acquistare le azioni del gruppo Lukos in fallimento. SeverEnergia ha anche acquistato le società Arktikgaz, Urengoil Inc e Neftegaztekhnologia, che possedevano le licenze per lo sfruttamento degli idrocarburi nel distretto dei Yamalo Nenets. Nel maggio 2010 Eni ed Enel hanno fatto un accordo con Gazprom per cedere il 51% di SeverEnergide per 1,5 miliardi di dollari: 900 milioni per Eni e 600 milioni per Enel.
Ieri a Sredneouralsk, negli Urali, il direttore della divisione internazionale di Enel, Carlo Tamburi, ha rivelato: «realizziamo questo progetto con il concorso di Gazprom, di Novatek (i due più grandi produttori di gas della Russia, ndr) e di Eni. Si tratta di produrre gas nella penisola di Yamal».
Ria Novosti dà grande rilievo alla notizia e spiega che «il progetto in questione sarà affidato alla società russa SeverEnergia. Il 51% del capitale di questa società appartiene a Yamal-Razvitie, detenuta dai gruppi Gazprom (publico) e Novatek (privato). L'altro 49% di SeverEnergia è detenuto da Arctic Russia BV, una joint venture formata da Eni (60%) ed Enel (40%)». Nel novembre 2010 Novatek aveva firmato un accordo con la multinazionale francese Total per la creazione di una joint venture specializzata per mettere in produzione il giacimento di gas di Thermocarst, sempre nella penisola di Yamal, e ad aprile di quest'anno Total ha acquistato il 12,0869% delle azioni di Novatek.
Tamburi ha anche annunciato che Enel investirà entro il 2015 tra gli 850 e i 900 milioni di euro per lo sviluppo di progetti in Russia: «questo programma di sviluppo comprende l'avvio di due nuove turbine a ciclo combinato nelle centrali delle città di Nevinnomyssk e di Sredneouralsk», che sono rispettivamente operative dal 15 e dal 25 luglio.
Ieri il premier russo Vladimir Putin ha partecipato in teleconferenza alla cerimonia di inaugurazione della nuova turbina di Sredneouralsk. In un comunicato, l'utility italiana spiega che «Enel OGK-5 ha avviato con successo il nuovo impianto a ciclo combinato con cogenerazione da 410 MW di potenza, alimentato a gas (Ccgt) presso la sua centrale di Sredneuralskaya, nella regione degli Urali. Si tratta del secondo impianto realizzato da Enel in Russia, e fa parte del piano di investimenti di Enel per aumentare la capacità installata, oltre che per migliorare il rendimento delle centrali e la loro compatibilità ambientale».
Con l'acquisizione della quota in Ogk-5 dallo Stato russo, Enel «si era impegnata ad intraprendere un programma di investimenti che comprendeva la costruzione di due nuovi impianti nelle regioni russe a crescente consumo di elettricità, come il Caucaso e gli Urali. Il 15 luglio 2011, Enel ha inaugurato un ciclo combinato da 410 MW nella centrale di Nevinnomysskaya (Caucaso). Oggi, con l'entrata in esercizio di un secondo impianto di Sredneuralskaya Gres (Urali), Enel è la prima azienda elettrica a completare i suoi impegni d'investimento nella realizzazione di nuova capacità produttiva in Russia».
La costruzione della turbina ad alta efficienza nella centrale di Sredneuralskaya è iniziata nel settembre 2008, ed è stata realizzata da un consorzio di aziende russe e internazionali, con un investimento di circa 15 miliardi di rubli (quasi 380 milioni di euro). Enel sottolinea che «il nuovo impianto, realizzato in una delle più importanti aree industriali russe, porta la potenza installata della centrale di Sredneuralskaya a 1591,5 MW e la capacità di riscaldamento a 1527 Giga calorie all'ora. L'efficienza del nuovo Ccgt è di circa il 58%, contro il 35-40% dei tradizionali impianti a gas. L'impianto utilizza tecnologie e strumentazioni di quarta generazione, che permettono di soddisfare la crescente domanda di energia elettrica e termica della regione, riducendo nello stesso tempo l'impatto ambientale».
A Sredneouralsk, Tamburi ha detto: «siamo orgogliosi di affermare che Enel è stato un pioniere nella riforma del mercato dell'energia in Russia, essendo stato il primo gruppo a investire in una società di generazione nata dallo scorporo di Rao Ues. Abbiamo completato con successo la costruzione di entrambi gli impianti previsti, onorando il nostro impegno di investitore strategico e contribuendo allo sviluppo del settore russo dell'energia, grazie all'aumento della potenza installata e al miglioramento della performance operativa dei nostri impianti».
Tra il 2007 e il 2010, Enel ha investito in Russia circa 4,5 miliardi di euro, dei quali circa 3 miliardi in investimenti diretti, in particolare nel settore della fornitura di gas all'Europa e per la valorizzazione dei giacimenti di gas nell'Artico russo ed in Siberia nord-occidentale.