[27/07/2011] News
Scrivo in merito al vostro articolo "Il colabrodo energetico delle sanzioni contro l'Iran" (vedi link, ndr), che ho trovato confuso e impreciso. Confuso sulle sanzioni Onu, Ue e Usa, diverse con diversi obiettivi e dunque risultati, nell'articolo messe invece tutte sullo stesso piatto, come fossero sovrapponibili. Impreciso perché, è solo un esempio, non vi è alcun "embargo" economico o commerciale contro l'Iran, ma solo - per quanto concerne le sanzioni Ue che sono quelle che noi europei siamo tenuti a rispettare - quelle Onu sono aria fritta - una lista di entità, individui e settori iraniani con cui non è consentito fare affari.
Ad esempio nulla vieta di comprare petrolio (l'Italia ne acquista già in gran quantità, in maniera del tutto legittima e trasparente) o gas (la Turchia lo fa già). Per non parlare del business di altro tipo da parte francese o tedesca, tutto sempre legale. Le sanzioni non hanno lo scopo di isolare economicamente l'Iran, ma solo di esercitare pressione. Se in futuro vi sarà gas disponibile alla frontiera Ue non vi sono ostacoli giuridici per non acquistarlo (del resto ne avremo bisogno).
Se l'autore dell'articolo avesse letto almeno una volta non dico le sanzioni, ma anche un sunto di esse se ne sarebbe accorto. Ho perso del tempo con questo vostro pessimo articolo solo per suggerire di studiare bene i dossier prima di scrivere altre vaghezze o gravi imprecisioni come quelle contenuto nell'articolo, senza avere alcuna idea di come stanno le cose.
Geri Rossini
Risponde l'autore dell'articolo
Le sanzioni e gli embarghi contro l'Iran sono solo un colabrodo propagandistico, come volevamo evidenziare con l'articolo e come abbiamo spiegato prima con altri articoli sull'Iran che, se il nostro lettore avrà la pazienza di leggere, vedrà che spiegano esattamente quel che lui ci ha ri-spiegato. In quanto all'embargo economico esiste, o meglio esisterebbe, visto che colpisce numerosissime imprese, banche e personalità iraniane che si occupano di energia, che anche queste non funzionino e siano violate dagli stessi Paesi del G5 + 1 che si erano accordati con gli Usa ed hanno votato la risoluzione Onu, è un altro mistero di questo "embargo" decretato ma inesistente contro l'avventura nucleare iraniana
Che le sanzioni ci siano lo diceva anche il 7 dicembre 2010 (e poi è stato più volte confermato in seguito) il presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, almeno a quello che si può leggere sul sito della radio ufficiale iraniana Irib. Il presidente ha detto che il gruppo negoziatore il '5+1' deve «cancellare tutte le sanzioni decise dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu» se vuole che i negoziati sul nucleare con Teheran siano "fruttuosi". «Mettendo da parte tutte le decisioni sbagliate, e i comportamenti inappropriati che avete, abbandonando tutte quelle risoluzioni sulle sanzioni che non hanno avuto effetti sugli iraniani, mettendo da parte e cancellando tutte quelle restrizioni che avete creato...Se inizierete i colloqui con queste azioni, i colloqui saranno fruttuosi», ha detto Ahmadinejad in un discorso diffuso dalla tv.
Di embargo e sanzioni parlava inoltre e espressamente Samareh Hashemi, consigliere di Ahmadinejad, in un'intervista al Washington Post che il signor Rossini deve essersi persa: «Le sanzioni imposte all'Iran sono state ritenute inutili. E' arrivato il momento che gli Stati Uniti e le altre potenze occidentali la smettano di prendersi in giro sull'efficacia della politica dell'embargo». Hashemi ha affermato che «Misure come il divieto di attracco nei porti europei per le navi iraniane, il blocco del rifornimento di combustibile dei velivoli Iran Air e l'inasprimento delle limitazioni finanziarie non hanno avuto effetti evidenti. Tanto che l'Occidente ha deciso di riavviare il negoziato».
Detto questo aggiungiamo che la critica è una cosa e la accettiamo di buon grado, mentre le frasi offensive e gratuite il signor Rossini se le poteva risparmiare.