
[28/07/2011] News toscana
Il gruppo consiliare in Regione Toscana dell'Italia dei Valori ha illustrato i contenuti di una proposta di modifica della legge regionale 13 luglio 2007 n° 38 (Norme in materia di contratti pubblici e relative disposizioni sulla sicurezza e regolarità del lavoro) nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno partecipato Marta Gazzarri (Nella foto), capogruppo Idv in Consiglio Regionale e Rudi Russo, consigliere regionale Idv. Secondo la capogruppo, gli acquisti verdi rappresentano lo strumento per sensibilizzare cittadinanza ed istituzioni sulla necessità di sviluppare la cultura del riciclo, superando il concetto della semplice percentuale di raccolta differenziata, che perde d'importanza se non è collegata al principio del riuso e del recupero di materia.
Obiettivo della proposta del gruppo Idv è implementare quanto fatto di recente dalla Regione Toscana in termini di incentivazione degli acquisti verdi ( si pensi ai recenti bandi per incentivare l'acquisto di manufatti in plastica e vetro riciclati da parte di comuni e province) , apportando modifiche alla legge 38/2007 sia nella parte relativa alla percentuale minima ( il 35% ) di acquisti verdi tra i beni ed i servizi finanziati dalla Regione, sia nelle funzioni dell'Osservatorio regionale per gli acquisti verdi.
Secondo la capogruppo Gazzarri, l'Osservatorio, in aggiunta a quanto già stabilito dalla legge 38, dovrà divulgare presso la cittadinanza azioni di informazione più incisive sui dati numerici relativi agli acquisti verdi effettuati sia dalle strutture collegate alla Regione sia da altri enti locali. Per la capogruppo, l'obiettivo non sarà una classifica di merito o punitiva, ma un momento di conoscenza che dovrà essere sempre più stabilmente collegato, per ogni ambito territoriale, alle percentuali di raccolta differenziata raggiunte.
Altrettanto importanti saranno i processi di formazione del personale adibito agli acquisti nelle strutture pubbliche, così da avere una conoscenza diretta e maggiore dei temi di sostenibilità ambientale spesso scollegati dai temi economici che orientano le scelte dell'acquisto.
Altra integrazione proposta alla legge 38 riguarda il capitolo di certificazione di qualità ambientale relativa alla sostenibilità ambientale dei beni e dei servizi, con annessa definizione degli indicatori di conformità dei criteri ambientali prescelti in relazione all'efficienza attesa dagli erogatori dei beni e dei servizi acquisitati. Secondo il consigliere Russo è determinante non fermarsi alla differenza iniziale di costo economico dei beni, raffrontando quanto costa un prodotto realizzato con materie prime vergini e quanto costa un analogo manufatto realizzato dalla filiera del riciclo: la crescita del business degli acquisti verdi può dare maggiori economie di scala in prospettiva e nell'immediato garantisce l'ecosostenibilità del prodotto realizzato attraverso la politica del Green Public Procurement.