[28/07/2011] News toscana

Recupero area mineraria di Santa Barbara: iniziati i lavori per il parco fotovoltaico

L'area dell'ex miniera di Santa Barbara a Cavriglia (Arezzo), ospiterà un impianto fotovoltaico da 10 megawatt. I lavori realizzati da Ccc (Consorzio cooperative costruzioni), Ctc (Consorzio toscano cooperative) ed Estra spa (associazione temporanea di imprese che nel novembre scorso si è aggiudicata il bando di gara) sono già iniziati. L'impianto di generazione di energia elettrica, alimentato unicamente da fonte solare, svilupperà una produzione annua di 12.609 megawatt/ora e una potenza complessiva di 9.969,90 chilowatt picco, ottenuta dall'impiego di 41.450 moduli fotovoltaici in silicio cristallino, di 240 watt picco ciascuno.

La centrale, gestita nei prossimi 20 anni da un raggruppamento di cui Estra srl detiene il 40% e Coop Cellini Prato il 30% (indicata quale socio esecutore da Ccc e Ctc e capofila dei lavori), fornirà elettricità a circa 3300 abitazioni e servirà 11-12 mila persone, con minori emissioni di anidride carbonica nell'ordine di 7.565.730,05 kg.  «Contiamo di completare l'installazione dei moduli entro la fine di ottobre, per entrare in produzione a novembre-dicembre» ha dichiarato il presidente di Coop Cellini Stefano Ciacci. L'area interessata dall'impianto sarà di 21 ettari e il costo complessivo dell'operazione è di 27.480.200 €. «Un'operazione - ha dichiarato il presidente di Estra Paolo Brandi - che per caratteristiche e dimensioni si inserisce nella programmazione regionale, e nazionale, di produzione di energia da fonti rinnovabili. L'impianto è costruito su un'area sottratta al degrado, senza utilizzare nuovo suolo agricolo, in sintonia con gli orientamenti espressi dalla Regione Toscana».

Il progetto del parco fotovoltaico, studiato per il recupero e la valorizzazione paesaggistica dell'ex miniera di S anta Barbara, spiegano dall'amministrazione comunale di Cavriglia, contempla anche l'esecuzione di un anello ciclistico e l'organizzazione di visite didattiche per le scuole, quale punto di riferimento educativo sull'uso ed i vantaggi delle fonti energetiche rinnovabili. Inoltre l'energia prodotta verrà venduta sul mercato e al comune spetterà un canone di concessione annuale, «ma la cosa più interessante per i cittadini residenti è che almeno l'equivalente di 500 chilowatt picco (circa il 5 per cento), dovrà essere riservato ad "azionariato popolare", un modo per coinvolgere fattivamente la popolazione nella sostenibilità ambientale del paese».

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