
[29/07/2011] News toscana
In provincia di Grosseto cambiano le regole per i contenimenti della fauna selvatica nelle zone vietate alla caccia. L'Amministrazione provinciale ha sottoscritto un protocollo d'intesa con l'Istituto superiore per la ricerca e la protezione ambientale (Ispra), che accorciare i tempi d'intervento in caso venga evidenziato il problema.
«Il protocollo - ha spiegato il presidente della provincia Leonardo Marras, che ha la delega alla caccia - è un atto di natura tecnica molto articolato che ci consentirà di poter intervenire con grande tempestività rispetto all'insorgere di problemi legati alla presenza di fauna selvatica nelle zone in cui vige il divieto di caccia. Ad effettuare i contenimenti, saranno naturalmente i cacciatori appositamente formati e dotati di patentino di selettore».
Fino ad oggi in tutte le province della Toscana, ai sensi della Legge Regionale 3/1994, è stato possibile effettuare contenimenti straordinari nelle zone in cui la caccia è vietata per la migliore gestione del patrimonio zootecnico, tutela del suolo, motivi sanitari, selezione biologica, tutela di particolari specie selvatiche, tutela del patrimonio storico artistico e delle produzioni zoo-agro-forestali ed ittiche. Per procedere era necessario prima chiedere un parere all'Ispra sulla base di un piano degli abbattimenti per ottenere il quale passava molto tempo.
D'ora in poi, in provincia di Grosseto, sarà possibile procedere velocemente perché le modalità d'intervento sono predefinite dal protocollo d'intesa. Nel merito oltre al cinghiale, alla volpe e ai corvidi, le cui popolazioni sono sempre state controllate, si sono già definiti i criteri per il controllo di nutria, tortora dal collare, coniglio silvilago, storno e colombo di città. «Va sottolineato che la definizione del protocollo con l'Ispra non significa che si inizierà ad abbattere incontrollatamente tutte le suddette specie, ma che lo si potrà fare al momento opportuno con tempestività seguendo criteri scientifici. Con questo atto - ha concluso Marras - abbiamo compiuto un ulteriore passo avanti nella gestione efficiente delle politiche faunistico venatorie, conciliando tutela sanitaria e ambientale ed esigenze produttive degli agricoltori».