
[01/08/2011] News
Ci risiamo, non importa se la Regione o il Comune sia di centro-destra o di centro-sinistra: che Goletta Verde vada a mettere il naso nelle foci dei fiumi e nei siti a rischio per capire se e quanto sono inquinati non va giù a nessuno, nemmeno alla progressista Puglia di Nichi Vendola.
L'Agenzia regionale protezione ambiente pugliese, dopo che l'imbarcazione ambientalista ha reso noti i dati dei prelievi eseguiti nelle acque della Regione, il 30 luglio ha inviato alla stampa un comunicato nel quale paragonava il monitoraggio eseguito dai tecnici di Legambiente anche alle foci dei fiumi «alla stima dello stato di salute mentale di una popolazione attraverso il campionamento di soggetti ospedalizzati in una clinica psichiatrica».
Ma il Cigno Verde risponde a brutto muso con il suo responsabile scientifico nazionale, Stefano Ciafani: «Il lavoro di 26 anni, impeccabile sotto il punto di vista scientifico, merita massimo rispetto, non battute stucchevoli e di cattivo gusto. Siamo esterrefatti dalle parole utilizzate da Arpa Puglia per commentare i risultati del monitoraggio di Goletta Verde. Il lavoro infaticabile della nostra associazione a tutela del mare e dei cittadini, con la nostra storica campagna estiva partita ormai 26 anni fa, merita massimo rispetto, non battute di scherno assolutamente fuori luogo. A parte il paragone di dubbio gusto, approfittiamo per ricordare all'Arpa Puglia che l'obiettivo del nostro monitoraggio da qualche anno a questa parte è quello di recuperare ad un buon stato di salute anche aree marine ormai date per perse dalle istituzioni, proprio come le foci dei fiumi inquinate spesso dai Comuni dell'entroterra che non depurano i loro scarichi fognari. I risultati istituzionali sulle spiagge balneabili che possono vantare la Puglia e il resto dell'Italia oggi, sono figli anche dell'infaticabile e rigoroso lavoro fatto da Goletta Verde, a partire dagli anni Ottanta, quando, alcune delle allora Usl, non facevano neanche le analisi previste dalla legge. Con l'aggiornamento del nostro programma scientifico di monitoraggio, avviato 3 anni fa, vogliamo recuperare anche "quei malati psichiatrici" che non ci rassegniamo di lasciare al loro destino».
Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia è visibilmente amareggiato per i toni usati dall'Arpa Puglia: «Ci spiace molto questa critica nei confronti del nostro lavoro da parte di Arpa, un'agenzia che in questi anni abbiamo sempre difeso per il lavoro messo in campo, anche sul fronte del monitoraggio dell'inquinamento industriale, come dimostrano le cronache relative all'impatto ambientale causato dall'Ilva di Taranto. Che nel mare della regione Puglia e del resto del Paese ci siano dei problemi e' confermato dalle numerose segnalazioni che sono arrivate alla nostra associazione attraverso il servizio "Sos Goletta". Sminuire il nostro lavoro ha come conseguenza anche un depotenziamento di denunce importanti come quella fatta nei giorni scorsi sull'inquinamento rilevato a Torre Guaceto, che rischia di aprire il varco a ulteriori danni all'ambiente. Così farebbe infatti il nuovo scarico del depuratore di Carovigno nel canale Reale che aggraverebbe ulteriormente il carico ambientale su un fragile ecosistema come l'Area marina protetta».