
[02/08/2011] News
Gli sforzi per stabilire standard internazionali per misurare il consumo di energia negli edifici hanno ricevuto una spinta in avanti dopo che l'International organization for standardization (Iso) ha deciso di prendere in considerazione uno strumento innovativo sviluppato dallo United Nations environment programme (Unep) per definire il consumo dell'energia e le emissioni di CO2 nelle case e negli uffici di tutto il mondo.
Si tratta del Common carbon metric (Ccm), sviluppato dalla Sustainable buildings and climate initiative dell'Unep che potrebbe costituire la base per un nuovo standard internazionale per misurare le performance ambientali degli edifici esistenti. Iso, il più grande sviluppatore e divulgatore di international standard, presente in 162 Paesi, svilupperà il metodo Ccm per «creare un sistema uniforme per definire l'impatto climatico degli edifici, attraverso un protocollo coerente, che può, a sua volta, aiutare a sviluppare linee guida internazionali ad uso di architetti, progettisti e dell'industria delle costruzioni», spiega un comunicato Unep.
Dopo i test iniziali eseguiti dalla Sustainable buildings and climate iniziative nel 2010, il Ccm è stato ulteriormente "raffinato" con una seconda fase di sperimentazione iniziata da poco, i cui risultati preliminari saranno presentati ad ottobre. Le proposte di utilizzare il Ccm come base per nuove norme internazionali per gli edifici saranno messe all'ordine del giorno dell'Iso entro un anno. Se verranno ritenuti appropriati, i nuovi progetti di standard internazionali sui consumi energetici e le emissioni di CO2, una volta definiti, potrebbero essere adottate entro tre anni.
Tomonari Yashiro, dell'Institute of industrial sciences dell'università di Tokyo, che ha proposto il Ccm all'Iso w e organizza il working group che preparerà il draft standard, è convinto che «la sostenibilità legata alla standardizzazione è una delle questioni più significative delle attuali strategie Iso. Esistono gravi e urgenti necessità di stabilire un consenso internazionale metodi di misurazione comuni applicabili a livello globale per l'impiego operativo dell'energia negli edifici esistenti e per riportare le relative emissioni di gas serra di tali operazioni. Spero che la standardizzazione Iso faciliterà la diffusione del Ccm in molti settori del business».
Attualmente il settore delle costruzioni è quello che da il contributo più alto alle emissioni di gas serra, con circa un terzo del consumo energetico globale che avviene negli uffici e nelle case. Inoltre, le emissioni collegate agli edifici sono destinate ad aumentate dagli 8,6 miliardi di tonnellate del 2004 ai 11 miliardi di tonnellate del 2020.
Sylvie Lemmet, direttrice dalla divisione tecnologia, industria ed economie dell'Unep, sottolinea: «All'Unep crediamo che ci sia un grande potenziale perché il settore dell'edilizia contribuisca a significative riduzioni delle emissioni di gas serra, Lo Sviluppo del Common Carbon Metric e la decisione dell'Iso di considerarlo come uno standard internazionale, sono passi importanti per rimuovere le barriere per sbloccare questo potenziale e forniscono un percorso per una maggiore efficienza energetica nel settore dell'edilizia».
Lo sviluppo di nuovi standard per gli edifici può aiutare i governi a pianificare in modo più efficace il raggiungimento degli obiettivi nazionali in materia di sostenibilità e di riduzione delle emissioni di carbonio. Il Ccm potrterbbe anche sostenere le proposte di programmi di crediti di carbonio e altri meccanismi di riduzione delle emissioni.
L'Unep evidenzia che «il Ccm è specificamente progettato per misurare il consumo di energia quando un edificio è operativo. In altre parole, non si applica alla fase di costruzione», controlla però giornalmente la performance degli edifici e l'80-90 per cento del loro consumo totale di energia, quindi i Ccm durante tutta la vita di un edificio, durante il quale si producono la maggior quantità di emissioni.
Il Common Carbon Metric è stato presentato dall'Unep durante la Conferenza Unfccc di Copenaghen nel 2009, e misura sia il consumo di energia che e le emissioni di gas serra equivalenti negli edifici per m2 o durante un anno. Prevede due approcci: un modello "top-down", che prende le misurazioni da un insieme di edifici o un modello "bottom-up", che viene applicato a un singolo edificio.
Secondo l'Unep «il Ccm è destinato ad essere utilizzato in tutto il mondo, compresi i Paesi in via di sviluppo, dove i limiti sulla raccolta dei dati e delle infrastrutture non possono sostenersi sui metodi attuali per misurare il consumo energetico ei livelli di emissioni durante il ciclo di vita di un edificio»