
[04/08/2011] News toscana
Un progetto da 1,2 miliardi di euro per trasformare a carbone "pulito" la centrale di Piombino di Tor del Sale. Il segreto di Pulcinella alla fine lo ha svelato oggi il presidente di Confindustria Livorno Andrea Gemignani (Nella foto) in un suo intervento lanciato alla stampa con il quale interviene sulla situazione della Lucchini. Dando l'impianto quasi per spacciato "Le importanti iniziative della Regione Toscana relative alle prospettive di sviluppo e diversificazione dell'economia di Piombino e Val di Cornia sono certamente apprezzabili. Oggi, infatti, è quanto mai importante guardare oltre con progetti che favoriscano l'innovazione , senza limitarsi al mantenimento dell'esistente. Condivido quindi la ricerca di nuove opportunita' di diversificazione, in particolare quelle volte alla valorizzazione degli asset portuali, alla cantieristica ed al turismo piu' in generale», arriva appunto a ricordare che «Enel, a più riprese , ha manifestato la possibilità di poter trasformare a carbone "leggero" la centrale di Tor del Sale, con un investimento di circa 1,2 miliardi di euro compreso anche il trattamento di biomasse , solare e fotovoltaico, la cui realizzazione porterebbe un saldo occupazionale stabile di dimensioni assolutamente adeguate a compensare processi di ridimensionamento o dismissione, quali quelli che si stanno paventando da tempo sul nostro territorio».
«Credo che, specialmente dopo le notizie degli ultimi giorni circa il rischio incombente della messa in discussione del piano di salvataggio dello stabilimento Lucchini Severstal - aggiunge Gemignani - , sia doveroso, oltre che socialmente responsabile, valutare attentamente la possibilita' di investimento prospettata da Enel. Faccio per questo appello alle Istituzioni ed alle parti sociali di avviare sollecitamente un confronto, poiché ad un investitore possiamo chiedere tutto: dalle tecnologie di avanguardia per la sostenibilità al massimo coinvolgimento del tessuto imprenditoriale locale, ma non possiamo pretendere che resti fermo ad aspettare tempi di valutazioni di durata senza fine!».
«Se è vero che la Toscana può essere individuata come la sede di un moderno distretto energetico - prosegue - , è senza alcun dubbio questo il momento di verificarne la fattibilità! Attendismi e titubanze sarebbero imperdonabili specialmente nei confronti dei giovani e delle future generazioni verso i quali - conclude - abbiamo il dovere di garantire solide basi per lo sviluppo e l'occupazione».
La ri-proposta di Enel (che carsicamente ritorna ormai da anni, ma solo ora con l'aggettivo "pulito"), come dicevamo, da tempo aleggia tra gli addetti ai lavori, ma non ci pare che fosse mai stata così esplicitata prima di oggi. Giova ricordare che con carbone "pulito" che Gemignani ribattezza "leggero", si allude non a un carbone diverso da quello che ci immaginiamo, ma solo al fatto che esiste - ma è ancora sperimentale - una tecnologia di stoccaggio della C02 prodotta dall'impianto. Non si tratta quindi di energia rinnovabile, né sostenibile, al limite alternativa - con molta fantasia - ma che pur sempre fonte fossile.
Come del resto sarebbe la più auspicabile conversione a gas, che comunque avrebbe altri impatti - più ridotti complessivamente - e che tuttavia Enel ha sempre escluso. Evidentemente la china presa a Porto Tolle, dove appunto la centrale elettrica verrà con tutta probabilità convertita a carbone, ha dato il là a questa uscita di Confindustria che capiamo dal punto di vista economico, ma che rimandiamo al mittente per tutto il resto. Come purtroppo abbiamo imparato dai tanti precedenti, quando c'è crisi, l'ambiente va in secondo piano. Si pensa che in ragione della crescita tutto si possa sacrificare. Se come dice Gemignani si ha davvero a cuore e si ritiene fondamentale "la centralità del manifatturiero come elemento cardine dell'economia della nostra provincia" sono altri i progetti da favorire. Si obietterà che altri progetti al momento non sono stati presentati, ma non è un buon motivo - dal nostro punto di vista - per avallare questo. D'altronde Confindustria Livorno si era detta favorevole pure al nucleare...La riconversione ecologica dell'economia non vuol dire assolutamente "no all'industria", anzi. Noi siamo favorevoli all'industria, ma non a questa. Come siamo favorevoli alla crescita, ma dipende da che cosa cresce e cosa decresce. L'uso del carbone non è tra certo tra le cose che vorremmo che crescesse. Il territorio di Piombino, vista la sua storia, crediamo altrettanto.