
[11/08/2011] News toscana
L'Europa ed i mercati finanziari impongono di accelerare il risanamento dei conti dello stato. Tra le tante ipotesi che affiorano da fonti governative ricompare l'idea di vendere il patrimonio dello stato. Premesso che non è mai molto saggio vendere i propri beni, ma che se si è sul rischio del fallimento occorre fare anche questo, il problema è che di queste cartolarizzazioni o vendite ne sono già state fatte tante e non si capisce se poi le vendite sono state fatte effettivamente o meno e a quali valori, perché con le cartolarizzazioni si ha motivo di sospettare che il vero guadagno lo abbia fatto qualche solito e noto.
Ma ciò premesso vale raccontare piccoli fatti per illuminare circa l'assurdità dei comportamenti governativi:
Come premesso questi sono due esempi, anche piccoli, ma se queste vicende si replicano dove ci sono caserme e altri edifici vuoti, che credibilità si può avere nello stato? E poi è incapacità politica o è colpa della burocrazia (intesa come complesso di persone norme e procedure). E se è così, come è, perché il governo continua con gli slogan e le cartolarizzazioni invece di fare accordi di programma con le amministrazioni locali che sono le detentrici del potere di pianificazione urbanistica, di gestione del territorio, quindi l'unico soggetto abilitato a definire il futuro di un'area, anche creando plusvalori, che in questo caso, con gli accordi di programma che debbono fissare anche i valori di vendita perché non arrivino i soliti furbetti, facciano ricco, o meno povero, lo stato?Ma possiamo ancora sperare?