[22/08/2011] News
La multinazionale tedesca dell'energia Repower vuole costruire a Brunsbüttel, nella Germania del nord, e a Saline Joniche, in Calabria, due centrali a carbone per un importo di 4.5 miliardi di euro, con una potenza di 3120 megawatt. Contro questi progetti Legambiente aderisce alla manifestazione che si terrà il 27 agosto a Coira, il capoluogo del Cantone svizzero dei Grigioni.
Il responsabile scientifico di Legambiente, Stefano Ciafani, assicura: «Parteciperemo numerosi, con rappresentanti provenienti da tante parti d'Italia affinché sia chiaro che il nostro No al carbone riguarda Saline Joniche ma anche tutto il resto del Paese e dell'Europa. Il carbone è il combustibile fossile a maggior emissione specifica di anidride carbonica. La centrale garantirà quindi solo importanti profitti alle aziende e nessun beneficio alla popolazione, già pesantemente danneggiata da politiche dissennate di gestione del territorio».
In Europa sembra saldarsi un'alleanza virtuosa per il raggiungimento degli obiettivi sul clima e dopo iol successo nel referendum antinucleare associazioni come Legambiente sono considerate a determinanti nella battaglia contro l'ipotesi di nuove centrali a carbone.
«Il carbone peggiorerà la dipendenza energetica del nostro Paese dall'estero visto che importiamo più del 99% del carbone che utilizziamo - dice il calabrese Nuccio Barillà del direttivo nazionale dell'associazione - non abbasserà la bolletta energetica del Paese, mentre dei potenziali risparmi nell'acquisto del combustibile beneficeranno soprattutto i bilanci delle aziende energetiche, e obbligherà l'Italia al pagamento di multe pesanti per il mancato rispetto del protocollo Kioto e del 20-20-20. Una situazione assurda soprattutto in un territorio dove oltre il 57% della popolazione ha recentemente dimostrato, attraverso l'esito del referendum sul nucleare, di volere un futuro pulito e rinnovabile. La Calabria, come il resto d'Italia e d'Europa, ha bisogno di una nuova politica industriale basata esclusivamente sull'investimento deciso in innovazione tecnologica e fonti energetiche alternative e non su opere di grande impatto sull'ambiente e fallimentari sul piano economico e occupazionale. Nessuna centrale a fonti fossili inquinanti come il carbone, quindi, deve essere realizzata per permettere all'Italia di contribuire a costruire il modello energetico elettrico europeo al 2050 senza fonti fossili. Per questo, sabato 27 saremo in tanti alla manifestazione organizzata dalle associazioni svizzere contro il carbone a Coira, per sostenere le ragioni dell'ambiente e della salute dei cittadini calabresi, liguri, veneti, italiani ed europei».
Alla manifestazione svizzera aderisce anche Giuseppe Scopelliti, presidente di centro-destra della regione Calabria. In uno nota dice: «Ritengo di grande significato promozionale la manifestazione di sabato prossimo in Svizzera per contrare la realizzazione delle centrali a carbone alla quale hanno aderito il coordinamento delle associazioni dell'Area Grecanica e i movimenti che si battono per la tutela del territorio. Sono idealmente accanto alla delegazione reggina che si recherà in Svizzera, ribadendo che per Saline c'è la massima attenzione da parte della Regione».