[23/08/2011] News

«Tassateci!». L'appello dei super-ricchi francesi

Il relatore per il bilancio all'Assemblée Nationale francese, Gilles Carrez, ha proposto un contributo eccezionale dell'1-2% sui guadagni dei grandi patrimoni che superano 1 milione di euro all'anno, ma non opensava che qualcuno accettasse la proposta con entusiasmo (moderato e parsimonioso). Invece, un gruppo di super-ricchi francesi pubblicatio o su Le Nouvel Observateur, seguendo l'esempio del miliardario Warren Buffet, chiede di prendere parte ai sacrifici per uscire alla crisio economica.

La lista dei nomi comprende esponenti della bella e ricca siocietà francese: Jean-Paul Agon, amministratore delegato dell'Oréal; Liliane Bettencourt, azionista dell'Oréal; Antoine Frérot, amministratore delegato ad di Veolia Environnement; Denis Hennequin, amministratore delegato di Accor ; Marc Ladreit de Lacharrière, presidente di de Fimalac  Maurice Lévy, amministratore delegato di Publicis; Christophe de Margerie, amministratore delegato di Total; Frédéric Oudéa, amministratore delegato  di Société générale; Claude Perdriel, presidente del Consiglio di vigilanza di Nouvel Observateur; Jean Peyrelevade, presidente di Leonardo & Co France; Franck Riboud, amministratore delegato di Danone; Stéphane Richard, amministratore delegato di Orange; Louis Schweitzer, presidente di  Volvo e di AstraZeneca; Marc Simoncini, presidente di Meetic, fondatore di  Jaïna Capital ; Jean-Cyril Spinetta, presidente di Air France-Klm, presidente del consiglio di vigilanza di Areva; Philippe Varin, presidente del direttivo di Psa Peugeot Citroën.

Qualcuno ha fatto subito notare che intanto Total potrebbe cominciare a pagare le tasse in Francia...  ma l'appello «Nécessaire de contribuer à l'effort de solidarité» non va certo sottovalutato.

Ecco cosa scrivono i virtuosi paperoni francesi che vogliono inserire un po' di sostenibilità sociale nei sacrifici necessari dopo l'orgia dell'ipercapoitalismo:  

 «Noi, presidenti o dirigenti d'imprese. Uomini o donne di affari, finanzieri, professionisti o cittadini fortunati, vogliamo l'istituzione di una "contribution exceptionnelle" che colpisca i contribuenti francesi più favoriti. Questoi contributo  sarà calcolato in proporzioni ragionevoli, con la preoccupazione di évitare effetti economici indesiderabili, quali la fuga di capitali o l'aumento dell'evasione fiscale.

Siamo coscienti di aver pienamente benificiato dio un modello francese e di un ambiente europeo al quale siamo legati e che vogliamo contribuire a preservare. Questo contributo non è da solo una soluzione : deve isc rioversi in uno sforzo più globale di riform, tanto sulle spese che sulle entrate.

Al momento il deficit delle finanze pubbliche e le prospettive di aggravamento del debito dello Stato minacciano l'avvenire della Francia e dell'Europa, nel momento in cui il governo chiede a tutti uno sforzo di solidarietà, ci sembra necessario contribuire».

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