[24/08/2011] News

Cosa vive sul pianeta Terra? 8 milioni e 700 mila d specie, secondo un nuovo studio

Secondo il nuovo studio "How Many Species Are There on Earth and in the Ocean?" del Researcher in Pioneering Census of Life on Earth dell'Unep, sul pianeta terra vivrebbero 8 milioni e 700 mila specie, con uno scarto in più o meno di 1,3 milioni.

Circa 6,5 ​​milioni di specie si troverebbero sulla terra ferma e 2,2 milioni (circa il 25% totale) nelle profondità oceaniche. Il rapporto, dice che c'è ancora molto da scoprire sulla vita di questo nostro piccolo pianeta: l'86% di tutte le specie terrestri e il 91% di quelle marine non sono ancora conosciute, descritte e catalogate.

La ricerca degli scenziati del Census of Marine Life, pubblicata su PLoS Biology, arriva alla cifra di 8,7 milioni di specie attraverso una tecnica innovativa di analisi convalidate che restringe notevolmente il range delle stime precedenti. Fino ad ora, si riteneva che il numero delle specie sulla Terra fosse tra i 3 e i 100 milioni.

Uno degli autori, Camilo Mora dell'Università delle Hawaii e dell'università canadese di Dalhousie, spiega che «la questione di quante specie esistano ha intrigato gli scienziati per secoli e la risposta, insieme ald altre ricerche sulla distribuzione e abbondanza delle specie, è ora particolarmente importante perché una serie di attività ed influenze umane stanno accelerando il tasso delle estinzioni. Molte specie possono svanire prima ancora di sapere della loro esistenza, della loro nicchia e della loro funzione negli ecosistemi, e del loro potenziale contributo al miglioramento del benessere umano».

Boris Worm, dalla Dalhousie University, sottolinea che «questo lavoro deduce il numero di base necessario per descrivere la nostra biosfera vivente. Se non conosciamo, anche con un ordine di grandezza (1 milione, 10 milioni, 100 milioni?), Il numero di persone in una nazione, come possiamo pianificare per il futuro. E' la stessa cosa con la biodiversità. L'umanità si è impegnata a salvare le specie dall'estinzione, ma fino ad ora abbiamo avuto un'idea poco reale anche di quante ce ne sono.  Il recente aggiornamento della Lista Rossa pubblicato dell'International Union for the Conservation of Nature valuta 59,508 specie, delle quail 19,625 sono classificate come minacciate. Questo significa chee la Red List Iucn, il più sofisticato studio in corso nel suo genere, monitora meno dell'1% delle specie mondiali».

La ricerca è pubblicata insieme a un commento di Lord Robert May, ex presidente della Royal Society britannica, che elogia i ricercatori per «il nuovo approccio immaginifico. E' una testimonianza straordinaria del narcisismo dell'umanità che sappiamo che il numero di libri nella Biblioteca del Congresso statunitense il primo febbraio 2011 era di 22.194.656, ma non possiamo dire, all'interno di un ordine di grandezza, quante siano le molte diverse specie di piante e animali con le quali condividiamo con il nostro mondo. Dobbiamo sempre più riconoscere che tale conoscenza è importante per la piena comprensione dei processi ecologici ed evolutivi che hanno creato, e che stanno lottando per mantenere, le diverse ricchezze biologiche delle quali siamo eredi. Questa biodiversità è molto di più della bellezza e della meraviglia, più importante è però che è anche alla base di servizi ecosistemici dai quali, anche se non conteggiati nel convenzionale Pil, dipende l'umanità».  

Secondo il sistema creato nel 1758 dallo scienziato svedese Carl Linneo, sono state descritte da allora circa 1,25 milioni di specie, circa 1 milione terrestri e 250mila marine, che sono inserite in database centrali, ma circa 700mila o più si crede che non siano state descritti e non sono nei database. Per ora il calcolo approssimativo delle specie terrestri si basava su ipotesi plausibili e opinioni di esperti con opinioni molto diverse tra loro. Mora, Worm, e i loro colleghi Derek Tittensor, Sina Adl e Alastair Simpson, sono arrivati con un lavoro raffinato a 8,7 milioni di specie identificandole attraverso modelli numerici nel sistema di classificazione tassonomica (che forma i gruppi viventi in una gerarchia piramidale, da specie a genere, famiglia, ordine, classe, phylum, regno e dominio). Analizzando il raggruppamento tassonomico degli 1,2 milioni di specie che sono oggi nel Catalogue of Life  e nel World Register of Marine Species, i ricercatori hanno scoperto rapporti numerici affidabili tra i livelli tassonomici più completi e un più alto il livello di specie.

La  Adl spiega: «Abbiamo scoperto che, utilizzando i numeri dai gruppi tassonomici più elevati, possiamo prevedere il numero di specie. L'approccio prevede accuratamente il numero di specie in diversi gruppi ben studiati,  come mammiferi, pesci e uccelli, fornendo fiducia. nel metodo».

Se viene applicato a tutti e 5 i regni degli eucarioti conosciti sulla Terra, questo metodo porta a: 1) 7,77 milioni di specie di di animali (delle quali 953.434 descritte e catalogate) 2) 298mila specie di piante (215.644 descritte e catalogate) 3) 611mila specie di funghi e muffe (43.271 descritte e catalogate) 4) 36.400 specie di protozoi (8.118 descritte e catalogate) 5) 27.500 specie di cromisti, come alghe brune, diatomee, ecc. (13.033 descritte e catalogate).  

Lo status di "specie" non comprende alcuni microrganismi e virus che potrebbe essere molto numerosi.

«Come gli astronomi, gli scienziati marini utilizzano nuovi strumenti e tecniche sofisticate per scrutare in luoghi mai visti prima - dice l'australiano Ian Poiner, presidente del comitato scientifioco di Census of Marine Life Durante i 10 anni del censimento, centinaia di esploratori marini avuto l'esperienza umana unica e il privilegio di incontrare e di denominare animali nuovi per la scienza. Possiamo chiaramente godere dell'Age of Discovery per molti anni a venire».

Derek Tittensor, uno degli autori dello studio, che lavora per Microsoft Research e per il World Conservation Monitoring Centre dell'Unep, è convinto che «lo sforzo immenso di far entrare tutte le specie conosciute in banche dati tassonomici, quali il Catalogue of Life e il World Register of Marine Species rende la nostra analisi possibile. Se questi database crescono e migliorano, il nostro metodo può essere raffinato e aggiornato per fornire una stima ancora più precisa»

Alastair Simpson è entusiasta: «Abbiamo solo cominciato a scoprire l'enorme varietà della vita intorno a noi. Gli ambienti più ricchi per la ricerca di nuove specie sono ritenuti le barriere coralline, il fango del fondo marino e i suoli umidi tropicali, ma le forme di vita più piccole non sono ben note ovunque Alcune specie sconosciute vivono letteralmente nel nostro cortile di casa»

Jesse Ausubel, vice-presidente dell'Alfred P. Sloan Foundation e cofondatore del Census of Marine Life dice che «in attesa di essere scoperti ci sono un milione e mezzo di funghi e muffe i cui parenti hanno dato l'umanità pane e formaggio, Per la scoperta di specie, il XXI secolo può essere il secolo del fungo!». Secondo Ausbel la risposta all'enigma del perché esista tanta diversità della vita che «La natura   riempie ogni nicchia, e le specie rare sono pronte a beneficiare di un cambiamento di condizioni».

Nella sua introduzione Lord May, dice i vantaggi pratici della scoperta tassonomica sono molti, come lo sviluppo negli anni '70 di un nuovo ceppo di riso basato su un incrocio tra le specie tradizionali e quelle scoperte in natura, con un a produzione di semi aumentata del 30% che ha fatto capire l'importanza di proteggere le specie selvatiche di piante commestibili «che ovviamente può essere fatto solo se abbiamo un'appropriata conoscenza tassonomica. Dati gli incombenti problemi alimentari e la  continua crescita della popolazione mondiale, i potenziali benefici dell'estensione di tale ricerca sono chiari».

Secondo lo studio, descrivere tutte le specie rimanenti utilizzando approcci tradizionali potrebbe richiedere fino a 1.200 anni di lavoro da parte di più di 300mila tassonomisti ad un costo approssimativo di 364 miliardi di dollari. «Fortunatamente, nuove tecniche, come i codici a barre del Dna stanno radicalmente riducendo i costi e tempi necessari per l'identificazione di nuove specie - dice Mora - Con l'orologio dell'estinzione che ora ha un ticchettio veloce per molte specie, credo che accelerare l'inventario delle specie della Terra meriti un'alta priorità scientifica e sociale e un rinnovato interesse per  ulteriori esplorazioni e la tassonomia potrebbe consentire di rispondere pienamente a questa domanda più elementare: cosa vive vive sulla Terra».  

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