[25/08/2011] News

Cina: l’Henan sfolla (per ora) più di 150.000 persone per il progetto di adduzione idrica sud-nord

Ma il governo assicura «sforzi verso un’agricoltura sostenibile per l’acqua»

La provincia dell'Henan, nella Cina centrale, ha sfollato per ora 152.700 persone per realizzare un progetto di adduzione idrica dal sud al nord della Cina. La maggioranza degli sfollati vengono dai villaggi  nei dintorni della diga di Danjiangku, una delle principali fonti del progetto di fiume artificiale che dovrebbe dissetare anche Pechino.

L'agenzia ufficiale cinese Xinhua spiega che questa è solo la prima parte di un esodo di dimensioni bibliche: «l'Henan conta di spostare altre 12.300 persone prima di ottobre per mettere in opera questo progetto di grande ampiezza, che devierà l'acqua del fiume Yangtzé per alimentare le regioni del nord della Cina soggette alla siccità».

Il ciclopico progetto di adduzione idrica sud-nord prevede tre canali: centro, est ed ovest. La costruzione della sola grande via d'acqua centrale prevede lo spostamento di 330.000 persone nelle province di Henan e Hubei.

Intanto, mentre procede a ritmi accelerati questa gigantesca opera di modifica dell'ambiente e degli equilibri idrici, economici e sociali della Cina, alla World water week in corso a Stoccolma, in Svezia, Mei Xurong, dell'Accademia cinese delle scienze agricole (Caas) e direttore aggiunto del Centro delle risorse idriche e delle tecnologie di conservazione, intervistato da Xinhua assicura che «la percentuale di utilizzo dell'acqua agricola in Cina è diminuita del 15% in rapporto ai livelli di 10 anni fa, grazie alle nuove tecnologie». Tra queste ci dovrebbe essere anche il mega progetto nord-sud, visto che la maggioranza delle zone cerealicole sono nel siccitoso nord della Cina, mentre le piogge abbondanti sono nel sud.

Mei stesso dice che «la ripartizione ineguale dell'acqua e della produzione di cereali è una grande sfida per la Cina. Così, nel corso dell'ultimo decennio, un gran numero di iniziative sono state prese con l'obiettivo di utilizzare l'acqua più parsimoniosamente, compresa la tecnica ben conosciuta dell'irrigazione per aspersione e l'utilizzo di coperture in plastica. Le coperture in plastica permettono di contenere l'acqua della pioggia nella terra e l'acqua che evapora attraverso le piante. In questa maniera, la produzione è stata sensibilmente aumentata malgrado una quantità di pioggia limitata».

L'esempio che viene portato è quello della provincia nord-occidentale del Gansu, sottoposta a frequenti siccità: «gli agricoltori possono raccogliere 897 kg di mais con 300 millimetri di precipitazioni o 1.000 kg con soli 250 m3 di acqua, contro i 1.000 m3 d'acqua utilizzati per la stessa produzione in altre regioni - spiega il professor Mei. È stato anche sperimentato l'utilizzo dell'acqua riciclata proveniente dalle zone urbane. Se le acque reflue hanno rispettato le norme di trattamento, allora possono diventare una buona fonte di completamento idraulico per l'agricoltura o per la ricarica della falda freatica».

Per rendere più sostenibile l'agricoltura, che sta passando rapidamente da una produzione di sussistenza alla produttività dell'agroindustria, la Cina ha iniziato ad utilizzare nuovamente i concimi organici tradizionali con tecnologie moderne, come le tranciature di paglia di mais, grano o riso e la loro reintroduzione per essere miscelate nel suolo dalle macchine agricole.

Mei spiega che così «gli agricoltori non hanno più bisogno di utilizzare molti concimi chimici. La tecnologia dell'ingegneria ambientale, come le piantagioni in serre, dovrebbero essere utilizzate più largamente con l'obiettivo di economizzare terra, aumentando allo stesso tempo la produzione. La Cina proseguirà nei suoi sforzi nell'innovazione tecnica per risparmiare l'acqua e la terra, così come altre risorse legate all'agricoltura».

La delegazione cinese alla World water week ha anche presentato il sistema di raccolta delle acque piovane sperimentato nel villaggio olimpico di Pechino e la gestione pilota dell'acqua nel fiume Songhua, nella Cina settentrionale.

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