
[29/08/2011] News toscana
Ci sono errori o sviste a cui è facile rimediare e in tempi rapidi. Non è il caso però della abrogazione dei parchi regionali la cui tempestiva cancellazione da parte del Pd non rimuove infatti ragioni più profonde sulle quali e specialmente in Toscana non si può e non si deve sorvolare e far finta di nulla.
E' chiaro che la questione è nazionale tanto che da tempo alcune forze politiche e l'UPI chiedono la loro abrogazione dei parchi regionali, qualcuno perché i parchi proprio non li vuole, le province perché si illudono di ereditarne funzioni che non potrebbero mai ereditare.
E tuttavia nonostante questa assurda e inaccettabile proposta circoli da tempo, pochi se ne sono preoccupati. Non ne ho trovato e non ne trovo cenno... ad esempio, su l'Unità, che paradossalmente però continua - anche in questo scorso week end - a pubblicare una pagina pubblicitaria contenente ancora la bozza di contromanovra in cui i parchi regionali sarebbero da abrogare.
Nel dibattito sulla legge quadro in corso al Senato nessuno ne ha fatto parola quasi la questione parchi si esaurisca in quelli nazionali pur maltratti senza ritegno.
E già qui si può chiaramente vedere -solo che lo si voglia- come anche il parlamento sia diventato una cassa di risonanza -come è stato detto- dove anche problemi tanto seri possano essere trattati- verrebbe da dire liquidati- senza neppure prendersi la briga di fare i conti con una realtà che appare anche in sedi tanto autorevoli poco e male conosciuta.
Si, il dibattito al senato conferma l'approssimazione di un approccio che sembra ignorare la effettiva gravità della situazione e non solo per quanto riguarda l'abrogazione dei parchi regionali.
Impressiona come siano cambiate le cose rispetto agli anni in cui fu approvata la legge quadro che coinvolse e non frettolosamente il governo, le regioni, gli enti locali che in questo caso non ci si è presi neppure la briga di consultare.
E vengo così alla Toscana che i parchi regionali li ha istituiti decenni fa e nella costellazione dei parchi regionali italiani essi vantano innegabili meriti anche di primogenitura. Eppure anche in Toscana, dove per i parchi regionali sono aperti da tempo alcuni delicati problemi che sarebbe ora di risolvere, non ho registrato sul punto ‘abrogazione' con tutto quel che ci sta dietro, prese di posizione chiare e nette sul piano istituzionale e anche politico.
Se a Roma si prendono sconcertanti cantonate qui non vedo ancora una iniziativa e una presenza in grado di dare una mano d'aiuto -come dicono i siciliani- a chi si oppone alla rottamazione dei parchi e delle aree protette.
* Responsabile Parchi e Aree protette di Legautonomie