
[31/08/2011] News
William D. Euille, il sindaco di Alexandria, in Virginia, e la GenOn Energy hanno annunciato la dismissione della centrale a carbone sul Potomac River, un gigantesco impianto costruito 62 anni fa. La chiusura definitiva è prevista per il primo ottobre 2012. Un'ottima notizia per Sierra Club, la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa, che dal 2003 ha avviato una vasta campagna per mandare in pensione la centrale a carbone che secondo gli ambientalisti ha causato un diffuso inquinamento e problemi di salute per la popolazione della capitale Usa Washington e di tutta la Virginia del nord.
Il direttore di Sierra Club, Michael Brune, ha detto che «L'annuncio del pensionamento della centrale a carbone di Potomac River della GenOn River è un trionfo per gli abitanti di Alexandria e dell'area del District of Columbia (DC). L'uscita da questa grande fonte di inquinamento nella capitale della nostra nazione segna un enorme passo simbolico per portare la nazione oltre il carbone. Ma la vittoria di oggi non è avvenuta in una notte. E' il culmine di molti anni di duro lavoro da parte degli attivisti locali e dei residenti coinvolti.
L'inquinamento di questa centrale elettrica a carbone ha fatto ammalare i residenti al 1949, contribuendo ad elevati tassi di asma, malattie respiratorie e altri problemi di salute. Pensionare la centrale a carbone di Potomac River significa aria più pulita, acqua più pulita e più salute per i bambini e le famiglie».
In effetti l'annuncio della chiusura della centrale arriva dopo anni di lotte di comitati locali, dei residenti, di Sierra Club e di altre associazioni nazionali come Greenpeace, Chesapeake Climate Action Network e del movimento inter-religioso Greater Washington Interfaith Power and Light.
La centrale di Potomac sorge sulle rive del fiume Potomac ad Alexandria, sopravento all Ward 8 della capitale Usa.
Un recente dossier di Sierra Club dimostrava che gli elevati livelli di inquinamento di particolato e smog nel Ward 8 di Washington dipendono in gran parte dalla centrale e mettono a rischio la salute e il benessere di oltre 400.000 residenti in Virginia e nel Washington DC. Secondo lo studio di Sierra Club «l'impianto ogni anno rilascia nell'aria 702 tonnellate di anidride solforosa e 725 tonnellate di ossidi di azoto. Questo inquinamento produce una nebbia letale che può scatenare attacchi d'asma, malattie respiratorie, e contribuisce alle malattie cardiache, al cancro e ad altre malattie. A livello nazionale, l'inquinamento delle centrali elettriche a carbone è responsabile per miliardi di dollari di spese sanitarie e di giornate di lavoro e scuola perse».
Anne Hitt, direttrice della campagna "Beyond Coal" di Sierra Club, parlando davanti alla centrale in via di chiusura, ha detto: «Dato che il District of Columbia aumenta la sua dipendenza dall'energia solare e dall' efficienza energetica, dobbiamo garantire che la forza lavoro dell'impianto di Potomac sia responsabilmente impiegata nella transizione nel settore dell'energia pulita. Dovremmo guardare al ritiro di questo impianto come un'opportunità per creare buoni posti di lavoro ed aria più pulita».
Phillip Ellis, organizzatore locale di Sierra Club, ha ribadito: «Siamo lieti di vedere che GenOn sta prendendo provvedimenti per mandare in pensione questo impianto nel più breve tempo possibile. Uno studio recente mostra che l'affidabilità della nostra energia non sarà interessata dal ritiro dell'impianto di Potomac. Non solo questa centrale è inutile, ma contribuisce alle malattie su entrambe le rive del Potomac. Siamo lieti di vedere che sarà messa offline il più presto possibile».
A festeggiare con gli ambientalisti sulle rive del Potomac c'era anche il sindaco di New York Michael R. Bloomberg (nella foto piccola con la Hitt) che con la sua fondazione Bloomberg Philanthropies aiuta gli ambientalisti a combattere gli effetti del carbone sulla salute dei bambini e delle famiglie americane. Bloomberg ad Alexandria ha annunciato una donazione di 50 milioni di dollari per lottare contro la minaccia dell'inquinamento da carbone.
«Questo è un grande passo avanti per la campagna "Beyond Coal", ma è una vittoria ancora più importante per il popolo di Alexandria - ha detto Bloomberg - Loro hanno combattuto per chiudere questa pianta per decenni e ora il loro duro lavoro, passione e impegno ad agire per migliorare la vita delle loro famiglie e le loro comunità ha dato i suoi frutti. Voglio anche congratularmi con il deputato Jim Moran e anche con il sindaco di Alexandria William D. Euille, per aver guidato lungo questa strada i loro elettori. Ci sono milioni di persone in tutta l'America impegnate a portare il nostro Paese sulla strada delle nuove energie e le comunità come quella di Alexandria sono in prima linea».
Anche per il sindaco di Alexandria la decisione di chiudere la centrale «E' un passo avanti sia per Alexandria che per le company elettrica che funziona per tutti e riflette veramente l'interesse di entrambe le parti. Questa notizia rafforza il futuro di Alexandria ed apre la porta ad una migliore qualità della vita dei nostri residenti».
Anne Hitt, però avverte: «Dobbiamo essere chiari: c'è ancora da lavorare prima che questo accordo sia completamente concluso, dato che i regolatori e gli operatori di rete dovranno approvare l'accordo, per questo dobbiamo mantenere la pressione nel corso dei prossimi mesi, per garantire che l'impianto vada in pensione. Ma siamo molto, molto vicino a ottenere, ciò che vogliamo. Questa notizia arriverà come un enorme sollievo alle famiglie di Alexandria, e rappresenterà un vero faro di speranza per decine di altre comunità, che vivono nel perimetro di centrali a carbone mortali proprio come questa. Il messaggio è chiaro: lavorando insieme, possiamo portare le nostre città, i nostri Stati e la nostra nazione "beyond coal". Ci complimentiamo con questa decisione e con il duro lavoro di molti cittadini così impegnati, che vogliono un futuro energetico pulito e sano per la loro comunità».