
[01/09/2011] News
Oggi a Parigi, mentre i ribelli cercano ancora Gheddafi e lanciano l'ennesimo ultimatum ai miliziani del rais, si tiene la conferenza degli "Amici della Libia" organizzata da Francia e Gran Bretagna, che enta di organizzare il post- Gheddafi. A Parigi ci sono anche il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon e i leader de Cnt Moustafa Abdeljalil e Mahmoud Jibril. Gli alleati occidentali ostentano ottimismo mentre la Nato continua a bombardare Sirte della quale il nostro ministro Frattini, un ex estimatore del rais libico, profetizza la prossima caduta, dopo di che«La Libia sarà libera. A Parigi c'è anche la Russia, che ha tentennato fino all'ultimo, e che ha detto che riconoscerà il governo del Cnt, ma deve dimostrare di riuscire ad unificare la Libia, e come "osservatore" c'è anche, la Cina, che non ha masi voluto riconoscere i ribelli anti-Gheddafi. Pechino e Mosca si sono astenute al Consiglio di sicurezza sull'intervento internazionale in Libia.
La Francia ha chiesto all'ONU di sbloccare, dai 7,6 miliardi di euro congelati dalle banche francesi, 1,5 miliardi di euro di beni libici prima della fine della settimana. il Comitato per le sanzioni del Consiglio di sicurezza dell'Onu ha già approvato la richiesta di Londra di sbloccare 1 1,1 miliardi di euro di beni libici per apportare un aiuto umanitario a Tripoli. Proprio lo scongelamento dei beni del regime di Gheddafi ammucchiati nelle prima molto ben disposte banche (e imprese) occidentali sarà al centro delle discussioni e a quanto pare senza nessun imbarazzo... In realtà tutti sanno che gli "Amici della Libia" e gli ex amici di Gheddafi sono a Parigi perché la Libia è la principale riserva petrolifera dell'Africa e il quarto produttore di petrolio del continente e che prima della rivolta contro Gheddafi esportava l'80% del suo greggio in Europa. Non a caso alla viglia della conferenza il Cnt aveva assicurato che rimetterà in sesto al più presto possibile molti pozzi petroliferi e che i contratti con gli occidentali non si toccano, anche se le esportazioni di petrolio riprenderanno progressivamente, prima di raggiungere i livelli ante-guerra.
La transizione dovrebbe essere gestita dagli "Amici" vincitori con l'aiuto dell'Onu, ma le Nazioni Unite pensano di realizzare anche una forza internazionale di polizia per formare le forze di sicurezza libiche. Ian Martin, consigliere speciale per la pianificazione post - conflitti dell'Onu ha spiegato che in Libia «Non ci sono meccanismi elettorali, non ci sono commissioni elettorali , non ci sono partiti politici con una storia. La società civile e i media indipendenti , cominciano appena ad emergere. C'è bisogno di un aiuto internazionale per organizzazione di elezioni». Martin ha anche sottolineato che i libici vorrebbero «Evitare qualsiasi dispiegamento militare dell'Onu ,o di chiunque sia». Ma che il Cnt vorrebbe anche che l'Onu avesse un ruolo importante nel post-Gheddafi. «Si tratta di riunire la comunità internazionale dietro le nuove autorità per aiutarli a riuscire ad avere una transizione democratica e costruire una nuova Libia» ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy, che sembra molto impaziente di concretizzare la vittoria militare.
Ma Liberation oggi ha reso noto il testo di una lettera che potrebbe mettere in grande imbarazzo il "liberatore" Sarkozy. Nel documento, datato 3 aprile 2011, il Cnt si impegna ad attribuire «Il 35% del totale del petrolio greggio ai francesi in cambio del sostegno totale e permanente al Consiglio».Liberation commenta sarcastica: «La morale politica non ha niente a che fare con gli affari. E' in sostanza quel che ripete il governo francese dal 19 marzo, giorno dell'avvio dell'operazione militare contro le truppe del colonnello Gheddafi. Parigi non ha che un solo obiettivo: "Venire in aiuto ad un popolo in pericolo di morte [...] in nome della coscienza universale che non può tollerare dei tali crimini", dichiarava Nicolas Sarkozy durante un discorso all'Eliseo, il 19 marzo. "Noi lo facciamo per proteggere la popolazione" ..». E Liberation commenta: «E' di notorietà pubblica che i Paesi più impegnati al fianco degli insorti saranno i meglio considerati dal Cnt quando sarà il momento». Da parte sua Le Monde oggi scrive: «Une rivalità sembra anche essersi installata tra la Francia e l'Italia per ottenere i mercati della ricostruzione».
A dire il vero la presenza di lettera che ha permesso clamorosa rivelazione sugli inciuci di Sarkozy con il Cnt (evidentemente a spese di qualcun altro, per esempio Italia, Russia e Cina...) era già stata resa nota da una strana associazione, "Égalité et Réconciliation" (E&R), un gruppo che mischia destra ed anticapitalismo di sinistra e si presenta così : «Noi reclamiamo "la sinistra del lavoro e la destra di valori", contro il sistema composto dalla sinistra bobo-libertaire e dalla destra liberale».
Ieri "Égalité et Réconciliation" ha rivelato l'esistenza di «Un documento autentico che stipula l'accettazione da parte del Cnt del saccheggio delle risorse petrolifere libiche, ad un livello del 35% a profitto della Francia, sarebbe nelle mani delle autorità algerine. Una bomba a scoppio ritardato, altrettanto temibile delle cannonate alla cieca della Nato, ma, stavolta a vantaggio del popolo della Libia. Rendendo pubblica questa transazione, l'Algeria saprà riportare il mondo alla realtà, come l'ha vissuta, lasciata sola per un decennio, contro il terrorismo internazionale?».
Il ministro degli esteri francese, Alain Juppé, aveva cercato di minimizzare la cosa mettendo in dubbio l'affidabilità degli algerini: «l'Algeria ha un atteggiamento ambiguo riguardo alla Libia» e ricordando che il governo algerino non riconosce il Cnt e che ha accolto tre figli e la moglie di Gheddafi e che la figlia del rais ha partorito nel sud-est dell'Algeria prima di scomparire nuovamente... Poi è arrivata la botta di Liberation proprio mentre si aprivano le porte della conferenza degli Amici della Libia.
La verità è che gli algerini hanno in mano documenti compromettenti che dimostrerebbero che le voci sul post-Gheddafi, che hanno cominciato a circolare non appena Sarkozy ha imposto la guerra di liberazione, erano vere e che l'incuicio potrebbe essere ancora più grave di quanto si pensasse. «i ribelli hanno negoziato ben bene l'aiuto militare e politico che è stato loro fornito per tentare di rovesciare il colonnello, al comando del Paese da 4 decenni - si legge nel sito di E&R - Una copia del documento che prova il mercanteggiamento del Cnt con la Francia sarebbe dunque in possesso delle autorità algerine che lo avrebbero autentificato».
Una missiva del Cnt è stata inviata a marzo anche ai governi del Qatar, degli Emirati Arabi Uniti e ad Amr Moussa, allora presidente della Lega Araba e spiega, ai più fedeli alleati dei francesi e dell'Occidente in Medio Oriente, come il Cnt abbia monetizzato il sostegno militare francese, impegnandosi da subito a cedere il 35% del greggio libico a Parigi, in caso di successo della rivoluzione.
Petrolio contro la fornitura di armi (e probabilmente di commandios ed addestratori francesi), anche se la quantità di armamenti arrivata ai ribelli è un mistero e i media continuano a raccontarci la favola dei guerriglieri democratici che si fabbricavano le armi da soli o le rubavano al nemico.
Il Cnt conferma di aver fatto generose concessioni ad un Paese straniero, all'insaputa del popolo libico e dei miliziani anti-Gheddafi. Proprio l'evidente rapporto di sudditanza con francesi ed inglesi e gli affari subito ripresi con gli italiani che baciavano le mani a Gheddafi, stanno creandoo divisioni all'interno del Cnt e in molti pensano che la fuga di documenti arrivati in Algeria faccia parte di questa lotta fra le fazioni del Cnt e per denunciare l'ingerenza straniera nella regione.
Gli algerini non hanno fino ad ora fatto commenti, per non dare impressione di intromettersi negli affari interni della Libia, Ma a Tripoli i miliziani del Cnt hanno preso di mira l'ambasciata algerina e questo ha fatto molto arrabbiare il governo di Algeri, che aveva già denunciato la presenza di miliziani legati all'estrenmismo islanmico e ad Al Qaede nelle fila del Cnt.
Secondo E&R «La divulgazione del contratto di tradimento potrebbe mettere fine, con l'abbattimento di un joker fatale, al feuilleton propagandistico che narra la gentile mobilitazione subita dalla Nato e dalla Francia contro la dittatura vecchia di 40 anni. L'opinione pubblica internazionale in seguito si domanderà quale quota parte hanno reclamato l'Italia, gli Stati Uniti e soci, che per settimane hanno di buon grado bombardato il Paese dei loro alleati ribelli. Da parte loro, i libici potranno interrogarsi su quanto resterà loro come risorsa da gestire sovranamente».