[09/09/2011] News toscana

A San Gusmè (SI), si parte dalla Costituzione della Repubblica Italiana per "Orientare l'innovazione tra passato, presente, futuro"

"La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione".

I lavori a San Gusmè si sono aperti con la lettura dell'Art. 9 della Costituzione Italiana: un modo per celebrare l'Unità d'Italia nell'anno del suo 150° anniversario, ma anche per ricordare che già i nostri Padri Costituenti riconoscevano ai concetti di sviluppo e tutela la possibilità di coesistere in un binomio virtuoso.

Questo binomio oggi ha preso il nome di green economy e sulla possibilità di progettare un futuro ecosostenibile si è sviluppato il dibattito tra i relatori del convegno "Orientare l'innovazione tra passato, presente e futuro".

A confrontarsi sulle opportunità, i rischi e le prospettive del settore ambientale in senso lato, i rappresentanti di istituzioni (Regione, Provincia, Comuni, Sopraintendenza), finanza (MPS leasing e factoring), impresa (CNA), mondo accademico (dip. Chimica università di Siena, dip. Architettura sostenibile Università di Genova).

Sul tavolo esperienze concrete e obiettivi a portata di mano, senza tralasciare il riferimento alle mille difficoltà da superare in un periodo come quello che stiamo attraversando. La denuncia è stata unanime: alla crisi economica si aggiunge l'assoluta mancanza di una strategia energetica da parte del Governo, l'incertezza normativa del settore e i tagli alle pubbliche amministrazioni, compresa l'abolizione delle Province, che cancella un importante punto di riferimento istituzionale.

Almeno nel contesto senese, che ha da tempo individuato l'ambito provinciale come dimensione ideale per lo sviluppo di politiche energetiche, come il modello Siena Carbon Free, il cui obiettivo è l'abbattimento della CO2 entro il 2015. Si tratta di un progetto, unico in Italia, promosso dall'amministrazione provinciale attraverso l'agenzia APEA e largamente condiviso non solo dai comuni, che contribuiscono attivamente con la realizzazione di opere (bioedilizia) e impianti (produzione energia) ma anche dalle società di servizi pubblici che già hanno avviato progetti interessanti per creare sviluppo e innovazione nel rispetto dell'ambiente.

E' il caso di Siena Ambiente spa e Estra spa. "Singolarmente lavoriamo in campi importanti per l'ecologia come la gestione del ciclo di rifiuti e la fornitura di energia - spiega Alessandro Piazzi, amministratore delegato di Estra -, ma abbiamo voluto fare di più accettando la nuova sfida delle energie rinnovabili perché crediamo che per lo sviluppo serva una spinta nuova".

Dall'unione di Sienambiente e Estra è nata infatti la Nova E: "Nova E si occupa di progetti energetici per gli enti ed i privati del territorio. La mission è di promuovere impianti eolici e fotovoltaici ecocompatibili che permettano di produrre energia pulita garantendo anche un risparmio sull'attuale bolletta: è il caso di istallazioni nelle scuole, parcheggi e nelle ex aree industriali che già abbiamo realizzato. Inoltre abbiamo siglato di recente un accordo con il Consorzio agrario per offrire ai loro soci consulenza, progettazione e realizzazione di impianti fotovoltaici, eolici o a biomasse secondo le peculiarità dell'azienda interessata. Operiamo nel rispetto delle normative regionali che tutelano l'ambiente e crediamo che questo sia un campo di notevole sviluppo e creazione di nuovi posti di lavoro". Le energie rinnovabili saranno uno dei settori su cui investire per uscire dalla crisi? "Green economy vuol dire impostare un modello di vita diverso. A cominciare dal cittadino cui viene chiesto di modificare le proprie abitudini, dalla raccolta differenziata, ad un corretto utilizzo dell'energia. Poi si allarga alle aziende ed agli enti pubblici che devono fare i passi maggiori. Come si può intuire nel futuro, se continuiamo su questa strada, possiamo ottenere risultati importanti per la crescita dell'economia".

Nel corso del convegno è stato a più riprese lanciato l'invito ad investire affinché le professionalità, la conoscenza, il know-how restino legati al territorio. Solo attraverso la ricerca e la formazione si può provare ad essere competitivi.

 

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