
[14/09/2011] News
La relazione sulle attività del 2010 della commissione per le petizioni, approvata oggi dal Parlamento europeo sottolinea che «la tutela dell'ambiente e la difesa dei diritti dei cittadini sono le principali preoccupazioni», della stessa commissione.
Qualsiasi cittadino dell'Ue ed ogni persona fisica o giuridica che risieda o abbia la sede sociale in uno Stato membro, ha il diritto di presentare, individualmente o in associazione con altri cittadini o persone, una petizione al Parlamento europeo su una materia che rientra nel campo delle attività dell'Unione e che lo riguarda direttamente.
Il Parlamento europeo nel 2010 ha ricevuto 1.655 petizioni: «Una diminuzione del 14% rispetto alle 1.924 presentate nel 2009. Nel 2010, 653 petizioni (39,5%) sono state dichiarate irricevibili. Lo scorso anno l'ambiente ha continuato a essere il tema principale delle lamentele dei firmatari, seguito dai diritti fondamentali, dal mercato interno e dalla giustizia».
Nel 2010 il maggior numero di petizioni ha riguardato la Spagna, seguita da Germania, Italia, Romania e Polonia. Le petizioni riguardanti l'Unione europea nel suo complesso si sono classificate al secondo posto. I tedeschi si sono confermati i firmatari più attivi per nazionalità, seguiti da spagnoli, italiani, rumeni e polacchi.
La relazione sottolinea che «la maggior parte delle lamentele dei cittadini ricevute nel 2010 riguardava le questioni ambientali (ad esempio quando un'autorità nazionale non riesce a proteggere le zone speciali di conservazione)».
Gli eurodeputati «esprimono disappunto per la negligenza di alcuni Stati membri nell'applicare e nel far rispettare la legislazione ambientale europea» e chiedono alla Commissione «Di controllare più energicamente il rispetto e l'attuazione di tale legislazione, in ogni momento della procedura e non solo dopo l'adozione di una decisione definitiva».
«Le petizioni devono essere un pilastro della cittadinanza europea - ha detto il relatore spagnolo Willy Meyer, del gruppo della Sinistra europea GUE/NGL - E' importante avviare un dibattito sull'applicazione limitata della Carta dei diritti fondamentali»
I deputati europei «accolgono con favore la decisione della Commissione di proclamare il 2013 'Anno europeo della cittadinanza', per informare i cittadini dell'Ue dei loro diritti. Tuttavia, si rammaricano del fatto che, nonostante il gran numero di petizioni presentate riguardo ai diritti contemplati dalla Carta dei diritti fondamentali, la Commissione europea rifiuta costantemente (...) di agire per impedire violazioni flagranti in questo campo».
L'europarlamento chiede anche la rapida istituzione di un portale web dedicato alle petizioni, «che offra un modello interattivo e informazioni, come pure link verso altri mezzi di risoluzione alternativi a livello sia europeo sia nazionale».
Il documento rileva che «la commissione per le petizioni è l'organo più idoneo a seguire le iniziative dei cittadini europei registrate presso la Commissione» e secondo gli eurodeputati «deve rappresentare il Parlamento in audizioni pubbliche per le iniziative dei cittadini, che avranno raccolto un milione di firme. Inoltre, le iniziative che non hanno raggiunto questo numero entro il termine stabilito dovrebbero essere trasmesse alla commissione per le petizioni per una discussione più approfondita».